Digitale terrestre, primo giorno nel caos:
anziani nel panico, "caccia" ai tecnici

Mercoledì 1 Dicembre 2010 di Nicoletta Cozza
(archivio)
PADOVA (1 dicembre) - Un delirio. Inenarrabile. Con i telefonini degli installatori presi d’assalto (su un cellulare sono arrivate ben 1050 chiamate in due ore), cosiccome i centralini della Provincia e dei vari Comuni, capoluogo compreso.



Insomma una giornata di caos, al termine della quale buona parte dei problemi risultava irrisolta. Alle 24 dell’altra notte, infatti, è stato definitivamente spento il segnale analogico che consentiva di vedere la televisione ed è cominciata l’era-digitale. Non tutti, però, si sono trovati pronti con questo appuntamento.

GLI ANZIANI - Ad andare nel panico sono stati soprattutto gli anziani che, non vedendo nulla sullo schermo, già a inizio della mattinata si sono attaccati al telefono alla disperata ricerca di un installatore, o di un antennista, o di qualcuno che avesse un minimo di dimestichezza con decoder e telecomandi. C’è chi ha chiesto lumi alla Provincia, la quale peraltro nel sito ha messo gli schemi per i collegamenti. Ma non sono poi tanti i non più giovani che usano disinvoltamente il computer. Tra le domande curiose rivolte al centralino di Palazzo Santo Stefano anche la richiesta di un inesistente "pin" che consentisse di far nuovamente comparire il programma preferito.



I PROBLEMI
- Tre sono le situazioni che hanno creato grossi disagi, soprattutto agli "over 65": l’incapacità di collegare il decoder alla televisione e di effettuare poi la sintonizzazione, e l'impossibilità di far funzionare i tanti apparecchi, situati soprattutto nelle camere da letto, che funzionano con l’antenna interna: per questi ultimi l’unica prospettiva di tornare utili è quella di portare un cavo appunto d’antenna, ma questo richiede tempi più lunghi e interventi laboriosi, come per esempio forare le pareti in muratura.



LE RICHIESTE - «Non riusciamo più neanche a rispondere alle telefonate - spiega Massimo Santini, installatore Upa -. Il cellulare suona senza tregua. Sono soprattutto i "nonni" che non sanno cosa fare, ma anche molti giovani risultano impreparati. Abbiamo avuto richieste d’intervento negli alberghi, dove ci sono decine di stanze dotate di televisore. In aggiunta c’era anche chi aveva memorizzato i canali nei giorni scorsi e ieri si è trovato al buio, senza sapere cosa fare. Inoltre, le cose si sono complicate anche perché dovevano spegnere solo Rai 2 e Rete 4, e il resto entro il 15 dicembre. Invece il passaggio al digitale è stato totale. Da qui il caos».



LA CONVENZIONE - L’Upa nei giorni scorsi aveva sottoscritto un accordo con la Regione in base al quale, chiamando gli installatori indicati nel sito internet del governo veneto, questi ultimi effettuano la sintonizzazione a un costo fisso di 40 euro, ma il decoder dev’essere acquistato a parte dal cliente. Se poi quest’ultimo ha più di un apparecchio, paga 10 euro per ogni ulteriore regolazione.



GLI SCONTI - Agevolazioni, invece, sono previste sempre dal governo veneto per gli anziani che devono acquistare un decoder: 50 euro di sconto se hanno più di 65 anni, sono in regola con il pagamento del canone Rai e hanno un reddito non superiore ai 10 mila euro annui.
Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 18:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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