La ragazzina suicida, «Volevo essere
come tutti gli altri»

Sabato 27 Settembre 2014 di Michela Allegri
La ragazzina suicida, «Volevo essere come tutti gli altri»
​Un errore che non riusciva a perdonarsi. Ho fatto uno sbaglio, ti voglio bene. E, poi, una frase che solo ora si apprende e che sembra una richiesta di aiuto: «Volevo essere come tutti gli altri».









Sono le ultime parole scritte da Katia, la tredicenne capoverdiana che la scorsa settimana si è tolta la vita impiccandosi nella cameretta della casa di Trastevere in cui abitava insieme alla famiglia adottiva. Aveva litigato con la mamma, che aveva appena scoperto che la ragazzina possedeva oggetti che nessun familiare le aveva regalato. Un tablet, in particolare. Ma anche trucchi, un cellulare, qualche vestito griffato. Oggetti che, secondo gli inquirenti, Katia potrebbe aver acquistato rubando, sottraendo soldi, forse, dal portafoglio della madre. Di fronte ai rimproveri dei genitori, invece di giustificarsi e di spiegare come si fosse procurata quel piccolo "tesoro", la tredicenne si è rinchiusa nella sua stanza, ha scritto un biglietto d'addio e si è lasciata soffocare stringendosi una corda attorno al collo. «Volevo solo essere come tutti gli altri». Come le amiche che con le labbra tinte dal rossetto sembrano ancora più belle. Dare un prezzo all'uguaglianza, rubare per ottenerla: è lo sbaglio di cui parla Katia nell'ultima lettera? Nonostante questa sembri per il momento la pista investigativa più accreditata, il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il pm Elena Neri non escludono alcuna ipotesi.

LE PISTE

Inizialmente, il timore degli inquirenti era che gli oggetti preziosi che Katia custodiva fossero regali. Si temeva che la piccola frequentasse qualcuno deciso a "comprare" le sue attenzioni. Per fugare ogni dubbio, però, è necessario attendere i risultati completi degli accertamenti che la polizia postale sta effettuando, passando al setaccio il tablet e il computer della tredicenne. Al momento non sembrano essere emerse frequentazioni strane, nè conversazioni sospette, solo qualche video osè che Katia avrebbe sbirciato sul web, probabilmente per soddisfare una curiosità normale da bambina che per le prime volte si affaccia al mondo.
Ultimo aggiornamento: 28 Settembre, 10:37

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