TheBordeline, nella casa degli youtuber sequestrati video e telefoni. Il giallo dei filmati spariti dalla loro pagina social

L'incidente di Casal Palocco: i filmati saranno decisivi per ricostruire lo scontro in cui è morto il piccolo Manuel

Domenica 18 Giugno 2023 di Michela Allegri e Camilla Mozzetti
TheBordeline, nella casa degli youtuber sequestrati video e telefoni. I noleggiatori del Suv: «Anche noi abbiamo ricevuto minacce di morte»

ROMA Filmati e fotografie saranno fondamentali per ricostruire la dinamica dell'impatto e, soprattutto, per capire se il giovane che era al volante sia stato incitato, o disturbato, mentre sfrecciava a bordo della Lamborghini per le strade di Casal Palocco, prima di centrare in piano la Smart sulla quale viaggiava il piccolo Manuel Proietti insieme alla mamma e alla sorellina. Circostanza che potrebbe portare all'iscrizione sul registro degli indagati anche degli amici che erano insieme a Matteo Di Pietro, l'unico per ora accusato di omicidio stradale e lesioni per la morte del bimbo, avvenuta subito dopo l'impatto, e per il ferimento della madre e dell'altra piccola a bordo. Per questo motivo le perquisizioni e i sequestri effettuati venerdì dai carabinieri rappresentano il punto di svolta dell'inchiesta. Gli investigatori tra il tardo pomeriggio e la sera, si sono presentati nelle abitazioni dei quattro youtuber coinvolti nell'incidente di Casal Palocco.

Il primo a cui i militari dell'Arma hanno fatto visita, su delega della Procura, è stato il 20enne indagato per omicidio stradale.

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L'AMICA

Le posizioni degli altri quattro passeggeri sono al vaglio e le perquisizioni svolte servono anche a chiarire molti dettagli. L'unica ad essere stata esclusa dalle verifiche è Gaia Nota, la ventenne salita sulla Lamborghini a 500 metri da dove poi è avvenuto l'impatto. La giovane conosce i ragazzi, ma non sarebbe coinvolta nella challenge (finta) con la quale Di Pietro e i suoi soci-amici volevano far credere a pubblico e followers che sarebbero riusciti a restare a bordo dell'auto di lusso per 50 ore filate. «Ha preso solo un passaggio per tornare a casa a studiare», ha detto il padre il giorno dopo l'incidente mortale.
Le perquisizioni dei militari, svolta quella da Di Pietro, si sono estese agli tre ragazzi a bordo: Vito Loiacono, Alessio Ciaffaroni, Simone Dutto. Pare che non sia stata trovata droga, anche se proprio Di Pietro non è risultato negativo agli esami tossicologici svolti subito dopo l'impatto. Si cercavano, e sono stati trovati e sequestrati computer, videocamere, telefonini e altri supporti, come hardware e memorie digitali, che possono cristallizzare con precisione la dinamica dell'incidente avvenuto mercoledì pomeriggio. Ma non solo.

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LE VERIFICHE

In questi giorni gli investigatori stanno anche facendo accertamenti sulle modalità di organizzazione delle challenge proposte sul canale YouTube: stanno indagando per capire come vengono scelti i soggetti, quanti sono i collaboratori, chi si occupa dell'attrezzatura e delle telecamere, quali sono le modalità di guadagno. Per farlo, hanno sentito diversi testimoni coinvolti nell'attività e nelle precedenti sfide effettuate. Sempre sul tema social, Alex Orlowski, esperto di cyber propaganda e analista dei social, fa notare su Twitter il giallo dei filmati spariti dalla pagina: parla del «curioso fenomeno che riguarda il canale YouTube di The borderline: da 118 video iniziali siamo passati a 51. Queste rimozioni, forse attuate su richiesta degli sponsor o direttamente da YouTube, hanno causato una flessione di 68 milioni di visualizzazioni». Nonostante i protagonisti del canale stiano fuggendo dai social, rendendo privati i loro profili e cancellando tutti i post, su Instagram il numero di follower di Matteo Di Pietro è impennato: in tre giorni è passato da 30mila a 44mila.

 

LA CONCESSIONARIA

Nel quartiere continua a crescere l'indignazione. «La sera prima della tragedia li avevo visti passare a bordo della Lamborghini e mi ero chiesta come fosse possibile che ragazzi così giovani potessero guidare una macchina così veloce», dice una signora. Ma dalla società Skylimit - la concessionaria di noleggio auto in cui è stato preso il Suv Lamborghini - l'amministratore Gabriele Morabito fa sapere di aver consegnato tutte le carte agli inquirenti e che «il contratto era regolare». Ha denunciato di avere ricevuto minacce di morte: «La macchina, in presenza di una patente che ha più di un anno, poteva essere data. Questo non ci esime dal prendere le distanze e dal condannare ogni comportamento irresponsabile. Ma non siamo in alcun modo corresponsabili o, peggio ancora, complici». E ancora: «Continuare a ricevere minacce di morte nei confronti nostri e dei nostri figli, crediamo sia qualcosa di intollerabile».
Ieri è stata effettuata al policlinico di Tor Vergata l'autopsia sul corpo del piccolo Manuel. La famiglia attende ora il nullaosta per i funerali, che dovrebbe arrivare all'inizio della prossima settimana. Il quartiere, nel frattempo, si è già mobilitato per organizzare una fiaccolata in ricordo del bambino.
 

Ultimo aggiornamento: 19 Giugno, 08:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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