ROMA Mettersi in bocca capsule di detersivo, tirarsi calci, gettarsi nel vuoto, tuffarsi in piscina saltando da una finestra. Giochi pericolosi, diventati virali sui social, vere e proprie gare per mettersi alla prova pensando di dimostrare, con incoscienza, di essere coraggiosi e alla moda. Sono centinaia di migliaia i ragazzini che ogni giorno partecipano alle challenge, o le seguono dallo schermo dei loro cellulari. L'ultima folle sfida ha causato la morte di un bambino di cinque anni, Manuel Proietti: l'auto su cui viaggiava insieme alla mamma e alla sorellina è stata travolta da un Suv Lamborghini lanciato a tutta velocità. A bordo, cinque youtuber che si filmavano mentre - così raccontavano sul canale The Borderline - restavano per 24 ore di fila chiusi dentro quell'auto di lusso presa a noleggio.
The Borderline chiudono la loro (folle) attività: «Profondo dolore, ora pensiamo solo a Manuel»
LA MODA
Una moda, quelle della challenge social, che preoccupa, visto che in molti casi le sfide sono decisamente rischiose.
LO STUDIO
Dallo studio del Cndd emerge che quelli più affascinati dalle sfide social sono i soggetti più giovani: focalizzando l'attenzione sulla fascia di età 11-13 anni il 7,6% dei ragazzi intervistati (129.310 studenti) ha dichiarato di avere partecipato. Il dato scende se si considerano gli studenti tra i 14 e i 17 anni: si arriva al 5%, pari a 113.849 ragazzi. L'Istituto superiore di sanità sottolinea poi che si tratta di un fenomeno che riguarda principalmente i maschi. Emerge sempre dai dati: nel 10% dei casi si tratta di ragazzi che appartengono alla fascia di età tra gli 11 e i 13 anni, mentre la percentuale scende al 6,1 nella fascia 14-17 anni, circa 71.544 persone. Il dato scende per le femmine: nella fascia 11-13 anni si raggiunge il 5,3%, pari a 43.923 studentesse, mentre si arriva solo al 3,3% tra le ragazze tra i 14 e i 17 anni. Facendo una selezione ancora più specifica, e analizzando le età, emerge che la percentuale passa dall'8% tra gli studenti di 11 anni al 4,3% tra gli studenti di 17 anni. Per realizzare lo studio nell'autunno del 2022 sono state coinvolte nel progetto 3.600 scuole secondarie di primo grado e 5.100 secondarie di secondo grado, su tutto il territorio nazionale.