Terni, imprenditore in fin di vita dopo l'agguato in azienda, l'aggressore: «Quando mi sono reso conto di quello che ho fatto volevo uccidermi»

Luca Bruschini, raggiunto da tre coltellate, è ancora in condizioni gravissime

Martedì 20 Febbraio 2024 di Nicoletta Gigli
Terni, imprenditore in fin di vita dopo l'agguato in azienda, l'aggressore: «Quando mi sono reso conto di quello che ho fatto volevo uccidermi»

TERNI - «Sono stato io, ho fatto una cosa orribile. Ho perso la testa perché mi sentivo denigrato e diffamato.

Quando mi sono reso conto di quello che avevo fatto ho pensato al suicidio».

Osiel Mancha Pereira parla per un’ora di fronte al gip, Chiara Mastracchio, che deve convalidare il fermo con l’accusa di tentato omicidio e porto di armi.

Il 47enne di origini cubane ma cittadino italiano, a Terni da una vita, incensurato, si prende di nuovo tutte le sue responsabilità per l’agguato che ha ridotto in fin di vita l’imprenditore Luca Bruschini.

Il 40enne venerdì sera, al momento della chiusura serale, è stato aggredito alle spalle da Pereira nel piazzale della Ternicolor, l’azienda di via Natta che gestisce col padre, e colpito con tre coltellate alla testa.

Le sue condizioni restano gravissime e i medici stanno facendo il possibile per salvarlo.

Manca all’appello l’arma usata per l’agguato, un lungo coltello che Pereira ha detto ai carabinieri di aver gettato in un luogo ben preciso durante la fuga ma che ancora non si trova.

Pereira, con a fianco il suo legale, Andrea Petrucci, ripete al giudice la versione che aveva reso al pm, Barbara Mazzullo, poco dopo il fatto di sangue, quando il 47enne, dopo aver vagato per un’ora, si era costituito ai carabinieri.

Un racconto molto confuso, a tratti delirante, che si concentra su vecchi dissapori che avrebbero spinto l’aggressore ad interrompere la collaborazione a partita iva con la Ternicolor sette giorni prima il fatto di sangue. Una ricostruzione che, anche alla luce dei problemi psicologici del 47enne, andrà vagliata attentamente.

Al termine dell’interrogatorio il giudice convalida l’arresto e dispone che Osiel Mancha Pereira resti in cella a Sabbione.

Non viene accolta la richiesta del suo legale di disporre la custodia cautelare in una casa di cura.

Pereira resta in carcere ma, alla luce di quello che ha detto durante l’interrogatorio,  il giudice dispone una sorta di sorveglianza a vista perché rischia gesti di autolesionismo.

Il pensiero di tutti è per Luca Bruschini, noto e stimato imprenditore spoletino che sta lottando per la vita in un letto della rianimazione. Accanto ai familiari tanti amici, che pregano e sperano.

Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 08:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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