Si stringe il cerchio intorno ai presunti autori dell'aggressione ai danni di un rider avvenuta l'altra notte a Napoli.
Gianni Lanciano, 50 anni, padre di due ragazzi, disoccupato da sei, rider da poco per portare qualche euro a casa, l'altra notte era in sella ad uno scooter e stava percorrendo calata Capodichino per fare alcune consegne, quando è stato avvicinato da un gruppo di sei persone, tutte con il volto coperto, che dapprima lo hanno picchiato e poi lo hanno costretto a consegnare loro lo scooter. Lui ha provato a divincolarsi, ha urlato ma è stato tutto inutile. Una scena di inaudita violenza che è stata ripresa da qualcuno che era alla finestra di uno dei palazzi della zona. Il filmato è stato poi diffuso dal consigliere regionale della Campania, Francesco Emilio Borrelli (Europa Verde) e in poche ore è diventato virale. Una violenza cieca che ha scatenato l'indignazione unanime ma che ha fatto scattare anche una gara di solidarietà per la vittima, con la raccolta di fondi per consentire a Gianni Lanciano di acquistare un altro scooter. Soldi che sono arrivati da ogni parte di Italia: il difensore della Lazio, Mohamed Fares, non ci ha pensato due volte e ha donato 2.500 euro. Ma sono arrivate anche le donazioni di tanti sconosciuti. Parla di immagini - quelle delle violenza - che fanno male il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ma, fortunatamente, osserva «c'è dell'altro, ovvero la sensibilità e la grande umanità di un'altra fetta di popolazione che in queste ore ha lanciato una raccolta fondi per ricomprare lo scooter al rider». «Un gesto vile, infame, che fa rabbia e fa riflettere sulla natura di certe dinamiche criminali: sei contro uno per togliere il mezzo di lavoro ad un padre di famiglia», dice il presidente della Commissione antimafia, Nicola Morra.
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Invoca il pugno duro e pene severe per i responsabili la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. Un gesto «vigliacco e di inaudita violenza che condanniamo con forza. Siamo vicini a lui e alla sua famiglia», scrive su Facebook Vincenzo De Luca, governatore della Campania, mentre il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris parla di «una pagina indegna e criminale in un momento così terribile. Evidenzia la precarietà di un lavoro non di rado espletato senza adeguate garanzie; la violenza di una banda di criminali che agisce indisturbata senza che nessuno intervenga; la desertificazione dei territori dovuta ad una pandemia che sta piegando le nostre città». Commosso da tanta vicinanza Gianni Lanciano chiede però un lavoro; quel lavoro da macellaio che ha fatto fino a sei anni in un ipermercato dell'area a nord di Napoli. Un'offerta di lavoro gli è giunta nelle ultime ore da una macelleria di Ottaviano. Lanciano ha detto di non aver avuto paura mentre era oggetto dell'aggressione e di aver provato dapprima tanta rabbia, ma anche dispiacere per gli aggressori: «Sono dei ragazzini». Insomma adolescenti che nella violenza vedono svanire il loro futuro. Nel tardo pomeriggio il rider è passato in questura per ritirare il suo scooter, con un sentito grazie agli investigatori per l'impegno profuso sulla sua vicenda.