Napoli, cade dal mulo del nonno ma resta impigliato: Giovanni Cavaliere muore a 12 anni. L'animale lo ha trascinato per metri

Sotto choc i familiari: la mamma ha accusato un malore ed è stata trasportata d’urgenza al pronto soccorso

Sabato 24 Giugno 2023 di Dario Sautto
Giovanni Cavaliere

Disarcionato improvvisamente dal mulo che lui conosceva bene e cavalcava spesso. Giovanni Cavaliere, ad appena 12 anni, ha perso la vita perché è rimasto incastrato con un piede nelle briglie dell’animale da soma che, imbizzarrito, lo ha trascinato per alcune decine di metri verso la stalla, calpestandolo nella sua folle fuga verso la stalla. 

La tragedia è avvenuta ieri mattina ad Agerola, in una località montana tra Ponte Tito e Scialli, dove si trova la piccola azienda agricola di famiglia del ragazzino. Una stalla, un gregge di capre, due muli, alcuni cani addestrati, la grande passione di Giovanni che, fin da piccolo, ha seguito il papà e il nonno nella cura degli animali di famiglia. Ieri, quella sua passione gli è costata la vita. È stata aperta un’inchiesta sulla morte del ragazzino che voleva diventare pastore. La sua salma è stata trasferita all’obitorio di Castellammare di Stabia, a disposizione della Procura di Torre Annunziata (procuratore Nunzio Fragliasso, aggiunto Giovanni Cilenti, sostituto Emilio Prisco) che ha aperto un fascicolo d’inchiesta per fare chiarezza su quanto accaduto e per capire se ci possano essere eventuali profili di responsabilità su quella che appare una tragica fatalità.

Nelle prossime ore, il corpicino di Giovanni sarà sottoposto ad un esame esterno da parte del medico legale per capire se le ferite riportate possano essere compatibili con la prima drammatica ricostruzione effettuata dagli inquirenti e se sia necessario eseguire anche l’autopsia. Sul caso indagano i carabinieri della stazione di Agerola, della compagnia di Castellammare di Stabia e della sezione investigazioni scientifiche del Gruppo di Torre Annunziata. 

Ascoltati alcuni familiari, sotto il coordinamento della Procura oplontina sono stati effettuati rilievi sia all’interno della stalla dove si era rifugiato il mulo, che sull’animale stesso. La stalla è stata posta sotto sequestro, in attesa di ulteriori accertamenti. Tracce di sangue sono state trovate a terra e anche sullo zoccolo del mulo, che dunque potrebbe aver calpestato il ragazzino nella sua folle fuga, causandogli una ferita alla nuca poi risultata fatale e rendendo vani i soccorsi dei medici del 118. I genitori e il nonno di Giovanni avevano subito portato il ragazzino presso la sede della Misericordia di via Coppola ad Agerola, dove si trova il presidio di primo soccorso, dove però è stato possibile solo constatare il decesso del 12enne. 

Sotto choc i familiari di Giovanni: la mamma ha accusato un malore ed è stata trasportata d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia per accertamenti e non è stata ancora in grado di riferire quanto accaduto. 

A quanto pare, la donna era intenta a mungere le capre, mentre il nonno era in zona e il papà aveva portato il gregge a pascolare in montagna, a poche centinaia di metri dalla stalla. In pochi attimi, si sarebbe consumata la tragedia. Il mulo, avvertendo qualche pericolo, avrebbe cominciato a scalciare, disarcionando il ragazzo che era in sella e fuggendo indietro verso la stalla. Alcune centinaia di metri di corsa, trascinando con sé il ragazzino, che nella caduta era rimasto imbrigliato all’animale. Giovanni conosceva bene quel mulo e lo aveva cavalcato decine di volte senza problemi, ma ieri qualcosa è andato storto. Subito soccorso, purtroppo per il 12enne non c’è stato nulla da fare.

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Famiglia molto nota nella piccola cittadina dei Lattari, una zia (Lucia Naclerio) consigliera comunale in carica, grandi lavoratori e da sempre a contatto con gli animali e la natura, i familiari di Giovanni portano avanti da generazioni anche la transumanza, una tradizione quasi scomparsa ad Agerola e nell’area dei Lattari. Un rituale che Giovanni attendeva e al quale partecipava sempre con entusiasmo: di notte, il gregge di circa 300 tra capre e pecore percorre due volte all’anno il tratto tra Erchie e Agerola, passando per Maiori, Minori e Amalfi. 

Uno zio, presente al presidio sanitario agerolese, in lacrime ha parlato di «una tragedia per tutti noi. Siamo distrutti, Giovanni era solo un ragazzino». In attesa di conoscere la data dei funerali, la comunità agerolese si è raccolta in silenzio attorno alla famiglia del 12enne, colpita da un lutto terribile. Lo stesso sindaco Tommaso Naclerio ha espresso cordoglio attraverso la pagina social del Comune: «Agerola piange un giovane figlio. Ancora una tragedia immane e un dolore lacerante ci lasciano attoniti e sgomenti. A nome dell’intera comunità agerolese ci stringiamo intorno alla famiglia del piccolo Giovanni». 

Ultimo aggiornamento: 25 Giugno, 09:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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