Arrestata due volte in 24 ore, il giudice le fa la predica: «Dimostri la sua buona volontà, lo faccia per i suoi figli»

Il magistrato dispone l'obbligo di firma: «Ma la prossima volta andrà in carcere»

Martedì 7 Novembre 2023
Arrestata due volte in 24 ore, il giudice le fa la predica: «Dimostri la sua buona volontà, lo faccia per i suoi figli»

Quando si è presentata sul banco degli imputati dopo essere stata arrestata per ben due volte nel giro di ventiquattro ore, ovviamente per lo stesso reato, il giudice le ha dato un ultimatum: «Mi faccia vedere la sua buona volontà, lo faccia per i suoi figli, altrimenti la prossima volta dovremo mandarla in carcere». Zaira P., 39 anni, è stata fermata prima sabato e poi domenica, perché è stata trovata a spacciare droga in via dell'Archeologia, nel quartiere di Tor Bella Monaca, periferia est della Capitale. Giudicata per direttissima ieri a piazzale Clodio, nei suoi confronti il giudice ha deciso di non disporre la reclusione in carcere: la donna è stata sottoposta all'obbligo di dimora a Palestrina e anche all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Dovrà raggiungere ogni giorno la stazione dei carabinieri dello stesso comune, nella città metropolitana di Roma.

L'APPELLO

Il giudice Valeria Ciampelli, al momento della lettura del dispositivo, ha infatti sottolineato che la misura cautelare, così come la pena, deve avere una finalità rieducativa per l'imputato. E l'obiettivo, in questo caso, è tenere lontano dalla strada e dalle piazze di spaccio la donna, madre di due bambini.

Se le raccomandazioni del giudice, del pubblico ministero e anche della polizia giudiziaria non verranno ascoltate, per l'imputata, inevitabilmente, si apriranno le porte del carcere. Il giudice Ciampelli ha infatti evidenziato la funzione sociale della misura disposta dal Tribunale. «Io sento il bisogno di dirglielo: l'obbligo di firma serve come percorso di riabilitazione - ha detto il magistrato in aula, alla fine dell'udienza, rivolto all'imputata - Noi stiamo cercando di aiutarla, perché altrimenti lei fa come sabato: esce da qui e va su via dell'Archeologia». Il timore del giudice, infatti, è che la donna appena abbandonata la cittadella giudiziaria possa tornare a spacciare.

IL CARCERE

«Mi faccia vedere la sua buona volontà, non lo faccia per me, lo faccia per i suoi figli», ha aggiunto in aula il giudice Ciampelli. E ancora: «Noi vogliamo evitare che lei vada in carcere», ha concluso il magistrato, mentre l'imputata ha assicurato di avere le migliori attenzioni e che si impegnerà per evitare di ricadere nelle vecchie abitudini illegali.

I FATTI

La donna è stata fermata l'ultima volta dalla polizia alle 21.30 di domenica con 10 involucri di cocaina e crack. Il giorno precedente era stata trovata con 43 involucri delle stesse sostanze stupefacenti suddivise in dosi pronte da smerciare ai clienti. La trentanovenne indossava una tuta grigia e, esattamente come la sera precedente, si trovava nella piazza di spaccio chiamata "Le Palme". Il suo atteggiamento ha subito attirato l'attenzione dei poliziotti, che l'hanno riconosciuta immediatamente. Aveva anche in tasca circa 90 euro in banconote da piccolo taglio e in monete. Denaro che, secondo gli agenti, aveva appena guadagnato vendendo dosi.

IL VERBALE

Nel verbale di arresto si legge che «non si eseguiva perquisizione domiciliare, poiché è ormai nota la dinamica» seguita dai pusher: vengono «riforniti di volta in volta nella nota piazza di spaccio qualora finisca la sostanza stupefacente». La trentanovenne è stata quindi arrestata alle 23 per detenzione di droghe ai fini di spaccio. E ieri è stata portata in Tribunale per partecipare all'udienza direttissima, al termine della quale il giudice ha deciso di darle un'ultima possibilità.
Michela Allegri
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Ultimo aggiornamento: 8 Novembre, 08:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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