«I ragazzi hanno commesso una stupidaggine e hanno chiesto scusa, alcuni in lacrime. Le sospensioni? Devono essere formative, non stigmatizzanti». È il liceo Rinaldini di Ancona stesso a fare chiarezza sul caso della vodka introdotta all’interno di una classe del biennio dell’indirizzo di scienze umane.
Le ammissioni
Di lì, l’inizio delle convocazioni dei genitori e degli alunni. Molti di loro hanno spontaneamente ammesso le proprie responsabilità, si sono mostrati sinceramente pentiti e hanno chiesto scusa per la condotta. «Le sospensioni sono state adottate per una serie di illeciti, come l’introduzione di alcol a scuola, l’utilizzo del cellulare e la pubblicazione della foto sui social» informano dalla scuola, precisando che, se si fosse trattato di una bottiglia di superalcolico piena, si sarebbe arrivati all’espulsione dei responsabili. Per giungere ai provvedimenti è stata avviata una vera e propria indagine interna al liceo e le famiglie si sono mostrate collaborative. I ragazzi, che nel frattempo sono rientrati tutti in classe, si sono resi coso della bravata, al punto da inviare lettere di scuse direttamente alla preside. Il binomio allarmante alcol-minori ha toccato anche la scuola media Caio Giulio Cesare di Osimo. In particolare, un gruppo di ragazzini di una classe terza. In gita scolastica i minori sarebbero riusciti ad accaparrarsi una bottiglia di alcol per sbronzarsi. Prima che la situazione potesse diventare critica, è intervenuto un professore che ha requisito la bottiglia e fatto una ramanzina ai responsabili. I ragazzini sarebbero già ritornati dalla gita e dell’accaduto sono stati informati i genitori. L’episodio ha, comprensibilmente, allarmato il comparto scolastico e quello delle famiglie.
La paura
Tanto che i genitori degli studenti dell’istituto comprensivo hanno focalizzato l’attenzione sulle segnalazioni arrivate nelle ultime settimane. Sembrerebbe che alcuni ragazzi maggiorenni o comunque rasenti ai 18 anni avvicinino all’uscita da scuola studenti più piccoli per proporre loro alcol da acquistare. Succederebbe nei parcheggi di molte scuole osimane. L’appello dei alcuni genitori degli studenti delle Giulio Cesare: «Ai nostri figli serve dare una maggiore attenzione, ma un riguardo devono averlo anche gli esercenti: non dovete vendere alcol ai minorenni».
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