Stipendi delle forze dell'ordine, aumenti da 190 euro al mese e nuove assunzioni: entrano in 17mila

Già autorizzati quasi 17 mila nuovi ingressi nei comparti difesa e sicurezza

Mercoledì 6 Marzo 2024 di Andrea Bassi
Stipendi delle forze dell'ordine, aumenti da 190 euro al mese e nuove assunzioni: entrano in 17mila

Un tavolo per il rinnovo del contratto da avviare in tempi stretti.

E un programma da quasi 17 mila assunzioni da completare al più presto. Per il comparto difesa e sicurezza quello appena iniziato si preannuncia come un anno di rilancio. Oggi i sindacati più rappresentativi delle Forze dell’ordine e dei militari, saranno ricevute a Palazzo Chigi dal premier Giorgia Meloni insieme al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Sul tavolo il governo ha già messo un miliardo e mezzo di euro destinato agli scatti di stipendio di poliziotti, militari e vigili del fuoco. Si tratta, secondo le stime già elaborate dal ministero per la Funzione pubblica, di aumenti medi lordi mensili che vanno dai 172 euro per l’esercito fino ai 194 euro per la Guardia di Finanza. Aumenti a “regime”, che saranno cioè pieni a partire dal primo gennaio del 2025. Il tavolo vero e proprio delle trattative non è però ancora iniziato. Manca un passaggio importante. Per la prima volta il personale delle Forze Armate e dei corpi di Polizia ad ordinamento militare, ossia la Guardia di Finanza e i Carabinieri, potranno essere rappresentati da associazioni professionali a carattere sindacale tra militari. 

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LA MISURAZIONE

Insomma, una sorta di sindacati delle Forze Armate. Ma come per le sigle degli altri lavoratori, prima di sedersi al tavolo con il governo bisognerà misurare la “rappresentatività” dei sindacati militari. La data ultima per l’accertamento di quali sigle hanno diritto a partecipare alle contrattazioni, era stata fissata al 31 gennaio scorso. Ma l’invio dei dati non si è ancora concluso. La Guardia di Finanza dovrebbe terminare le procedure entro la metà del mese prossimo, così come pure la Difesa, mentre i Carabinieri sarebbero più avanti. Ma per accelerare i tempi, in attesa che le procedure si concludano, un tavolo di confronto sarebbe già stato convocato per il 14 marzo. Il miliardo e mezzo di euro stanziato dal governo, permetterà di avere aumenti medi del 5,78 per cento che, come detto, valgono in media poco meno di 190 euro lordi al mese. Per la Polizia l’aumento medio a regime sarà di circa 188 euro, per le guardie carcerarie di 179 euro, per i Carabinieri di 189 euro, per le Fiamme Gialle di 194 euro. Per i militari dell’esercito, invece, l’aumento sarebbe di 172 euro, mentre salirebbe a 192 euro per l’Aeronautica e a 189 euro per la Marina militare.Gli aumenti interesseranno anche i Vigili del Fuoco, che riceveranno un aumento medio di 173 euro. Si tratta, come per il resto del comparto pubblico, di risorse che comunque non riusciranno a compensare il calo del potere di acquisto registrato nel triennio 2022-2024. Il caro-prezzi stimato è del 17,3 per cento a fronte di aumenti del 5,78 per cento.

LE AUTORIZZAZIONI

Oltre agli aumenti ci saranno anche le assunzioni. Lo scorso anno sono state autorizzati 16.845 nuovi ingressi, 13.500 dei quali per sostituire personale andato in pensione.Altre 3.300 assunzioni invece, sono state autorizzate grazie a risorse straordinarie stanziate con una serie di provvedimenti. 
Il tavolo per il rinnovo del contratto delle Forze di sicurezza e della Difesa dovrebbe comunque essere uno dei primi a partire in questa nuova tornata contrattuale del pubblico impiego che sta per aprirsi. Il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha già reso disponibile la cosiddetta “direttiva madre”, l’indicazione negoziale inviata all’Aran e che vale per tutti i rinnovi contrattuali. Adesso sono attese le direttive per i singoli comparti. Le prime due a vedere la luce dovrebbero essere quella per il comparto sanitario e quella per gli enti locali. Anche perché questi ultimi non hanno potuto beneficiare dell’anticipo degli aumenti pagato dal governo alla fine dello scorso anno. Poi toccherà agli altri due comparti, quello delle finzioni centrali (ministeri e Agenzie fiscali) e quello dell’istruzione (il più numeroso con la presenza di 800 mila insegnanti). L’intenzione comunque è di fare presto, in modo che gli aumenti possano arrivare per tutti entro l’inizio del prossimo anno. 

Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 12:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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