Sposi in fuga senza pagare il pranzo, anche il matrimonio era finto. Dubbi sul prete venuto dalla Germania

La coppia non ha saldato il pranzo del matrimonio (8mila euro) a Ferentino. Non ci sono le pubblicazioni in Comune

Mercoledì 4 Ottobre 2023 di Giovanni Del Giaccio e Emiliano Papillo
Sposi in fuga senza pagare il conto, ma anche le nozze erano finte. Quei dubbi sul prete venuto dalla Germania

Non hanno pagato il pranzo di nozze, ma tutto il matrimonio è stata una messa in scena. Non finisce di sorprendere la vicenda dell’uomo di 40 anni che insieme alla compagna polacca di 25 è scomparso dopo aver consumato il pranzo al ristorante “La Rotonda” di Boville Ernica senza saldare il conto. Al Comune di Ferentino, dove l’uomo era tornato a risiedere ufficialmente da luglio, e a quello di Boville dove si è celebrato il rito, non sono mai avvenute le “pubblicazioni” di matrimonio.

Né sono giunte richieste di registrazione da parte di altri enti.

LA FAVOLA

Eppure le immagini delle nozze, celebrate il 27 agosto nello stesso locale, a bordo piscina, sono pubblicate sui social dai familiari dell’uomo che nel frattempo è scomparso. Fanno vedere una giornata di grande festa. A unire in matrimonio Manolo - che in passato ha lavorato come carrozziere in zona - e Svenia, la modella di origini polacche, è un sacerdote che alla Diocesi di Frosinone nessuno conosce. Motivo? Non è di zona, lo avrebbero fatto arrivare direttamente dalla Germania ed è un luterano. E con loro, poi, sarebbe tornato a Francoforte dove gli sposi si sono diretti, insieme ad altri familiari. Eppure nei video sembra tutto perfetto: la sposa che arriva accompagnata dal padre, la bambina nata dalla relazione tra i due presa per mano, il “sì” pronunciato davanti al celebrante e poi l’ingresso nella sala del ristorante sulle note della marcia nuziale con tanto di applausi e il classico “bacio bacio”. Un matrimonio da favola, con canti e balli, ma ufficialmente mai celebrato secondo le regole dello stato civile italiano. I carabinieri - che indagano per la truffa ai danni del ristorante - hanno chiesto riscontri a entrambi i Comuni ma non ci sono documenti. «You are my destiny» canta la sposa interpretando il brano di Paul Anka. Tu sei il mio destino, dice all’uomo, e chissà se entrambi non fossero d’accordo in questa che ha tutti i contorni di una sceneggiata.

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LA RICOSTRUZIONE

L’uomo sarebbe andato un paio di volte in Comune a Ferentino per chiedere la procedura delle nozze. Doveva essere residente in Italia o avere documenti dal consolato italiano in Germania ma non si era mai iscritto al registro Aire cioè degli italiani residenti all’estero. All’ente ha presentato un contratto d’affitto e ha ottenuto residenza e documento d’identità nel mese di luglio. Ma c’era il problema della compagna, di origine polacca, per la quale non sono mai stati presentati documenti. Lui non s’è perso d’animo e si è rivolto al parroco di Sant’Antonio, sempre a Ferentino. 

 

IL SACERDOTE

Sorride don Slawek, il parroco: «Ricordo che è venuto qui, come no, un paio di volte. Ma gli ho spiegato qual era la procedura e non l’ho più visto. C’era anche la compagna in un’occasione, mi chiesero pure come fare per celebrare le nozze in un luogo diverso dalla Chiesa, spiegai che per noi non era possibile e comunque mancavano sempre i documenti che avevo chiesto. Quando ho letto della vicenda ho capito subito». 
L’uomo da sempre aveva fatto la spola per motivi di lavoro tra Francoforte e la Ciociaria. La famiglia è numerosa tra fratelli e sorelle una decina persone quasi tutte residenti all’estero, in particolare in Germania. A Ferentino ci sono pochi parenti ed alcuni amici. 

Ma l’amore per le origini è stato tale da riportare qui la residenza e celebrare, alla fine, un non matrimonio. L’ipotesi è che avessero già organizzato tutto e senza documenti abbiano semplicemente fatto una cerimonia laica, in attesa un giorno di formalizzare il legame. Un’altra è che le nozze siano state un modo per intascare i regali in denaro e poi sparire, come di fatto è stato. L’uomo ha detto al ristoratore che avrebbe saldato il conto direttamente dalla Germania, dove doveva tornare subito dopo il pranzo per motivi di lavoro. «Ma il bonifico - ha spiegato a più riprese il titolare del locale, Enzo Fabrizi - non è mai arrivato». Lui ha avuto un acconto di poche centinaia di euro e ha dovuto anticipare i soldi per l’addobbo floreale, il gruppo musicale e la Siae, oltre a quelli per acquistare il cibo necessario per il pranzo. «E le mance che mi ha detto di dare ai camerieri. Fortuna - dice prendendola a ridere - che il fotografo l’avevano portato dalla Germania». Resta il mistero su dove si trovi la coppia in Germania e sulle carte inesistenti in Italia per il matrimonio. Un giallo, più che una favola.
 

Ultimo aggiornamento: 5 Ottobre, 08:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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