Mentre il servizio di collegamento tra Anzio e l'isola di Ponza è interrotto da sei giorni per l'impossibilità degli aliscafi della società di navigazione Vetor di uscire in mare a causa dei fondali del porto non sicuri, la Capo d'Anzio, che gestisce l'area portuale, ha avviato la procedura per affidare ad una società specializzata i rilevamenti batimetrici per accertare lo stato di sicurezza dei fondali alle prese con il fenomeno dell'insabbiamento.
La ricerca
La Capo d'Anzio ha avviato una ricerca di mercato per individuare la società che eseguirà i rilievi; fermo restando i tempi burocratici, questo tipo di intervento dovrebbe essere eseguito entro la metà del mese di giugno. Ma non risolve il problema: in base al quelli che saranno i risultati, potrà magari essere ritoccato il pescaggio massimo dei natanti sbloccando gli aliscafi, ma è non escluso che possa dare risultati ancor oltremodo negativi sui fondali. A quel punto servirebbe un intervento di dragaggio che rientrerebbe nelle competenze della regione Lazio e non alla Capo d'Anzio. Un pasticcio. I rilevamenti batimetrici - spiegano dagli uffici della Vetor - avrebbero dovuto essere eseguiti tra febbraio e marzo perché ci fosse il tempo per eseguire il dragaggio prima dell'inizio della stagione estiva. Già lo scorso ottobre la Capitaneria di porto aveva sollecitato un intervento per la messa in sicurezza dei fondali, ma nulla è stato fatto. E non è possibile pensare al dragaggio dei fondali in piena estate. Oggi è troppo tardi e c'è il rischio che il collegamento con Ponza salti non solo per l'intero mese di giugno, ma per l'intera stagione.
Nella settimana del ponte del 2 giugno la Vetor aveva previsto un sold out di prenotazioni con almeno 400 passeggeri nelle tre corse giornaliere. Oltre al disservizio sul piano dell'offerta turistica - spiegano ancora - per noi è un danno economico. Tanto è vero che la stessa società sta valutando azioni legali. Colmo della beffa, l'ordinanza del 26 maggio tiene fermi in porto i due aliscafi della società che invece avrebbero potuto essere trasferiti a Formia da dove effettuare il collegamento con Ponza.