Squali, la biologa marina: «A Ostia ci sono. Ecco come riconoscerli e quando attaccano»

"La pinna dello squalo quindi non fa sopra e sotto, ma si muove a pelo d’acqua in modo continuo", spiega la presidente dell'associazione "sotto al mare" di Ostia

Giovedì 20 Luglio 2023 di Alessandro Rosi
Squali, la biologa marina: «Sul litorale laziale sono presenti. Ecco come riconoscerli e quando attaccano»

«Gli squali Ci sono e ci devono essere. Sono animali importanti per l’equilibro dell’ecosistema». La biologa marina Lisa Stanzani ne sottolinea l'importanza e avvisa che sono una specie che sta diminuendo di numero. «Se scomparissero - precisa la presidente dell'associazione "sotto al mare" di Ostia - , sarebbe un problema.

Perché sono al vertice della catena alimentare. Peraltro sono in forte declino. Quindi non solo non dobbiamo avere paura, ma dobbiamo far sì che non diminuisca il numero di queste specie».

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Come si riconoscono?

Anche i delfini hanno la pinna, escono dall’acqua per respirare. Ma hanno un modo di muoversi completamente diverso. Rispetto agli squali hanno antenati diversi e una colonna vertebrale differente da quella dei pesci. I delfini hanno un modo di muoversi più assimilabile alla corsa del ghepardo. Questo perché hanno antenati terrestri. I pesci invece nuotano su di un piano orizzontale. La pinna dello squalo quindi non fa sopra e sotto, ma si muove a pelo d’acqua in modo continuo. 

Ci sono stati avvistamenti ad Ostia nell'ultimo periodo?

Molto raramente sulla costa laziale. Quando porto le persone alle escursioni spesso mi dicono ‘ma ci sono gli squali così a largo?’. Io rispondo ‘certo, ma non bisogna avere paura’. Una fobia che è cresciuta dopo il caso a
Sharm El Sheik (ndr, del russo ucciso da uno squalo), l’avvistamento a Livorno, le verdesche che si sono avvicinate alla costa sicilian. Con i social, poi, hanno una diffusione enorme. Ma non c’è nessuna allerta squalo.  

@fabrycoal squalo pescato a traino e rimesso in acqua#fabrycoal ♬ suono originale - fabrycoal

L’ultima volta che li ha visti?

Un paio di anni fa a Ostia. Ho un rapporto diretto con i pescatori. Loro mi dicono che sono presenti. 

C’è un censimento?

Ci sono gruppi di ricerca che studiano gli squali nel Mediterraneo. 

Quando attaccano?

La specie più comune che incontriamo sono le verdesche. Non attaccano, mangiano pesci. Raggiungono anche i 3 metri di lunghezza. Certo, non poco. Ma non si cibano di noi uomini. L’ultimo caso di un attacco di uno squalo in Italia risale a 30 anni fa. 

Cosa non fare?

Una pratica molto diffusa è lo shark feeling, dare da mangiare agli squali come attrazione turistica. Questa interazione con gli animali selvatici nel loro ambiente è pericolosa.

Ultimo aggiornamento: 21:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA