Morto Veronesi, il dolore del figlio Alberto: "Continueremo le sue battaglie"

Mercoledì 9 Novembre 2016
Morto Veronesi, il dolore del figlio Alberto: "Continueremo le sue battaglie"
VERONESI: IL DOLORE DEL FIGLIO ALBERTO, CONTINUEREMO LE SUE BATTAGLIE = 'Mi ha insegnato la fiducia nel futuro e l'amore per gli ultimì Milano, 9 nov. (AdnKronos Salute) - «Mio padre lascia un grande vuoto e penso che dobbiamo continuare a portare avanti le sue grandi battaglie di progresso». Sono le parole di Alberto Veronesi, figlio dell'oncologo morto ieri sera a Milano, che esprime commosso il suo dolore ai giornalisti, uscendo questa mattina dalla casa del padre. «Mio papà mi ha insegnato ad avere fiducia nel futuro, in noi stessi - aggiunge - e mi ha insegnato questo suo grande messaggio di progresso. Mi ha insegnato soprattutto a guardare agli ultimi, a curarsi degli altri. Questo grande amore per l'umanità, per chi sta peggio». Alberto ricorda anche «l'umanità straordinaria» dello scienziato: «È la cosa più grande che ha lasciato a tutti noi». 



«Purtroppo ieri non ero con lui quando è mancato - continua Alberto Veronesi - ed è la cosa che più mi addolora. Lunedì gli avevo tenuto la mano per un'ora e lui aveva sempre questo suo sorriso, questo suo amore infinito. L'ho baciato tanto». «Ultimamente - racconta ancora il figlio dell'oncologo - mi aveva anche molto spronato a occuparmi di politica, di battaglie civili, quelle che lui ha sempre fatto, e anche per il referendum a cui teneva moltissimo. Penso che queste battaglie le dobbiamo continuare, perché sono grandi battaglie di progresso in un mondo che forse lui non avrebbe voluto neanche vedere così come si è svegliato oggi», dice alludendo all'esito delle elezioni presidenziali americane. 



Quanto invece al suo impegno di una vita contro il cancro, «lui ha lasciato anche nella nostra famiglia una grande eredità. Mio fratello Paolo e mia sorella Giulia - ricorda Alberto - sono grandi ricercatori, grandi chirurghi e grandi oncologi. Ma soprattutto ha lasciato un'eredità enorme in questo campo, perché se oggi il tumore al seno è così meno devastante rispetto a trent'anni fa, lo dobbiamo nel mondo quasi esclusivamente a lui». Alle battaglie per la medicina, Veronesi ha affiancato anche «un grande impegno per il progresso di tutti - prosegue il figlio - Per il disarmo, per la pace, per le unioni civili, per la fecondazione eterologa. Battaglie che dobbiamo portare avanti», ribadisce. Alberto descrive infine gli ultimi momenti dello scienziato: «Aveva qualche dolore alla fine, era sedato e non riusciva a parlare, ma esprimeva con quegli occhi meravigliosi la gioia e sorrideva quando lo baciavamo. Papà - conclude - mi ha sempre spronato anche nella mia attività di musicista, mi ha sempre dato grande fiducia».



LA FIGLIA GIULIA, MESSAGGI DA TUTTO MONDO, ANCHE DA RENZI «Abbiamo ricevuto messaggi di vicinanza da tutto il mondo» dagli esponenti della comunità scientifica «soprattutto dagli Stati Uniti»: lo ha detto Giulia Veronesi, figlia dell'oncologo scomparso ieri a Milano. Anche il premier Matteo Renzi ha mostrato la sua vicinanza alla famiglia.«Alcuni dei miei fratelli lo hanno sentito al telefono - ha aggiunto Giulia Veronesi -. Abbiamo ricevuto centinaia di messaggi». Venerdì Milano lo saluterà con una cerimonia laica «come lui desiderava»
Ultimo aggiornamento: 12:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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