Dichiarazione dei redditi, come ricevere i rimborsi con lo stipendio di luglio: ecco quando inviare il 730 precompilato

Per ricevere subito in busta paga gli eventuali rimborsi dovuti dal Fisco bisogna inviare entro il 31 maggio la dichiarazione dei redditi: si può accettare il modello precompilato sul sito dell'Agenzia delle entrate

Domenica 28 Maggio 2023 di Giacomo Andreoli
Compilazione della dichiarazione semplificata dei redditi, modello 730

Per avere gli eventuali rimborsi dovuti dal Fisco con lo stipendio di luglio bisogna fare presto. Se non si vuole slittare ad agosto, infatti, mancano solo pochi giorni: entro il 31 maggio bisogna inviare la dichiarazione dei redditi, accettando o modificando il modello 730 precompilato.

Prima si invia prima si riceve il dovuto. I conguagli che possono arrivare sono la differenza tra quanto bisogna dare al fisco Fisco e quanto spetta. I soldi si ottengono direttamente in busta paga o sul proprio conto corrente Iban. 

730 precompilato, come ricevere i rimborsi con lo stipendio di luglio

I contribuenti possono accettare il 730 precompilato così com’è o integrare la dichiarazione (730 o Redditi) e procedere al click finale di invio. Per accedere al servizio disponibile nell'area riservata sul sito dell’Agenzia delle Entrate si possono utilizzare le credenziali Spid, la Carta d’identità elettronica (Cie) o la Carta nazionale dei servizi (Cns). Un video tutorial, disponibile sul canale YouTube dell’Agenzia, spiega passo dopo passo come procedere.

Per qualsiasi problema si può fare riferimento all'apposita guida de Il Messaggero o al sito di assistenza dedicato infoprecompilata.it, ricco di informazioni e contenuti sulle principali novità e le scadenze della stagione 2023. Il termine ultimo per inviare il 730 è il 2 ottobre, mentre per il modello Redditi ci sarà tempo fino al 30 novembre di quest'anno.

Detrazioni 730, le novità per il 2023

Ci sono diverse novità per il 730 che si può presentare quest'anno, a partire dalle nuove aliquote Irpef, per effetto della riforma entrata in vigore nel 2022 per volere dell'allora governo Draghi. Gli scaglioni di reddito sono passati da 5 a 4 (23% fino a 15.000 euro, 25% oltre 15.000 e fino a 28.000 euro; 35% tra 28.000 e fino a 50.000 euro, 43% sopra 50.000 euro).

C'è poi la rimodulazione delle detrazioni per redditi da lavoro dipendente, con il limite reddituale per poter fruire della detrazione massima da 1.880 euro alzato fino a 15mila euro (e fino a 1945 per redditi tra 25.001 euro e 35.000 euro). Per chi è in pensione, poi, si può usufruire della detrazione massima pari a 1.955 euro se si ha un reddito fino a 8.500 euro (o di 2055 euro se il reddito è tra 25.001 e 29.000 euro).

E ancora: è riconisciuta una detrazione dell'imposta lorda del 75% per le spese dei lavori di eliminazione delle barriere architettoniche e una del 19% (fino a mille euro) per le spese di intermediazione nell'acquisto della prima casa.

Tutte le spese detraibili

Per il resto le spese detraibili e gli oneri deducibili sono quelli degli anni scorsi. Si trovano tutte nel Quadro E  del modello precompilato e spettano per motivi di salute, per interessi sul mutuo per l'abitazione principale o per l'istruzione. La deduzione dipende dalla tipologia di spesa: le più convienenti sono al 19% per spese sanitarie e interessi del mutuo e 35% sulle donazioni alle onlus.

Le spese mediche detrabili sono: acquisto di medicinali con ricetta medica, visite mediche (generiche o di uno specialista), analisi e terapie, ricoveri ospedalieri, perizie medico-legali, anestesie e analisi di diagnosi prenatale, esami e controlli, cure termali, acquisto o affitto di dispositivi medici, certificati medici sportivi o per la patente.

I farmaci, compresi gli omeopatici e quelli veterinari, sono sempre detraibili, ma solo se sono acquistati in farmacia. Sono però esclusi i parafarmaci (come gli integratori alimentari) e i farmaci "da banco", che si possono acquistare anche nei supermercati.

Nel nuovo modello precompilato c'è spazio anche per le spese di assistenza specifica, come: animazione, terapia occupazionale, prestazioni di educatori professionali, assistenza di base e assistenza infiermeristica o riabilitativa. Sono escluse e prestazioni sanitarie estetiche o di carattere non prettamente sanitario. 

Le spese universitarie e per la prima casa

Quanto alle spese universitarie, si deve distinguere tra corsi per la laurea e corsi post-lauream. Si possono detrarre: spese per l'immatricolazione e l'iscrizione e le spese per le soprattasse per esami di profitto e laurea. Si va in base all'area geografica dove ha sede l'università e all'area disciplinare.

Per le laure in ambito medico le detrazioni massime sono: 3.900 euro al Nord; 3.100 euro al Centro; 2.900 euro al Sud e nelle Isole. Per quelle in area sanitaria: 3.900 euro al Nord, 2.900 euro al Centro, 2.700 euro al Sud e nelle Isole. Per quelle in ambito scientifico-tecnologico: 3.700 euro al Nord, 2.900 euro al Centro, 2.600 euro al Sud e nelle Isole. Infine per quelle umanistiche e sociali: 3.200 euro al Nord, 2.800 euro al Centro, 2.500 euro al Sud e nelle Isole.

Per i corsi post-laurea i limiti sono: al Nord 3.900 euro, al Centro 3.100 euro, al Sud e Isole 2.900 euro. Quanto alla detrazione Irpef sugli interessi passivi e le spese accessorie di chi apre un mutuo per l’acquisto, la ristrutturazione o alla costruzione della prima casa, si può recuperare fino a un massimo di 4.000 euro. 

Come ottenere le detrazioni

La maggior parte delle spese da detrarre sono automaticamente già presenti nel modello precompilato. In particolare per quelle mediche basta dire al venditore il codice fiscale o mostrare la fattura, attivando così il meccanismo automatico con l'Agenzia delle Entrate.

Per le spese della prima casa bisogna presentare: il contratto del mutuo, la certificazione della banca che attesta gli interessi pagati, la documentazione fiscale per spese e oneri accessori, la quota capitale residua e l’atto di acquisto dell’immobile.

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