Argentario, senza esito le ricerche della prof dispersa. Ipotesi pilota automatico inserito sul motoscafo

L'imbarcazione è stata spezzata in due da uno yacht con il pilota automatico. Lo scontro tra Porto Ercole e l'isola del Giglio

Sabato 23 Luglio 2022 di Camilla Mozzetti
Porto Ercole, scontro tra due barche in mare aperto: si cercano dispersi

La tragedia dell'Argentario. Con molta probabilità quel Fireline 58 lungo circa 15 metri aveva inserito il pilota automatico. Sono barche che lo prevedono e molto probabilmente chi era a bordo - quattro turisti danesi tra i 20 ai 25 anni, due donne e due uomini - non ha visto la barca a vela che passava davanti. È stato impossibile evitare l'impatto, il grande motoscafo, che dai primi accertamenti sembra fosse uscito dal porto di Cala Galera, ha colpito la barca a vela di una lunghezza di 14 metri che era salpata ieri mattina, intorno alle 11.30, dal porto turistico Riva di Traiano. L'ha squarciata senza spezzarla, colpendola sulla poppa sinistra, ma nell'incidente è scomparsa una donna - Anna Claudia Cartoni -, romana, classe 1962, moglie del comandante, mentre per un uomo di 58 anni, A. C. non c'è stato nulla da fare: il suo corpo è stato estratto dall'elica soltanto dopo le 5 del mattino.

 

Le vittime e i feriti

La capitaneria di porto e i vigili del fuoco hanno dispiegato numerosi uomini ma le speranze di trovare quel passeggero ancora vivo si affievoliscono con il passare dei minuti. Fino all’alba è rimasta incerta la vittima i passeggeri della barca a vela hanno visto cadere in mare sia l’uomo che la donna. Nessuno dei due è riemerso. Pertanto solo all’alba riuscendo ad estrarre il corpo dall’elica si è avuta la certezza che la vittima fosse un uomo. A bordo della barca a vela Vahinè c'erano in tutto sei persone: il comandante Fernando Manzo, marito della scomparsa che al momento dell'incidente si trovava a poppa, più altri quattro amici, due donne e due uomini tutti nati tra il 1960 e il 1962 e residenti nella Capitale. Questi ultimi sono rimasti feriti e insieme al comandante sono stati soccorsi. Le due donne e l'uomo, in codice giallo, sono state trasferiti all'ospedale di Orbetello mentre un altro uomo, sempre in codice giallo, è stato portato in elisoccorso a Grosseto.

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Ricerche senza esito della donna

Sono proseguite per tutta la giornata, senza esito, le ricerche della donna dispersa in mare a seguito dello scontro in mare avvenuto ieri tra un motoscafo e una barca a vela nelle acque al largo dell'Argentario. Le ricerche, spiega una nota, proseguiranno ancora per tutta la notte da parte dei mezzi di soccorso. «Le ricerche, gestite dall'Ufficio circondariale marittimo di Porto Santo Stefano sotto il coordinamento della centrale operativa della Direzione marittima di Livorno - si legge nella nota - hanno visto alternarsi anche oggi i mezzi navali della guardia costiera con mezzi provenienti anche dall'isola d'Elba e con la partecipazione di mezzi aereonavali della guardia di finanza e mezzi e uomini dei vigili del fuoco e dei carabinieri».

 

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Il racconto del comandante

Ancora da chiarire la dinamica dell'incidente, quasi certamente una distrazione o appunto l'inserimento di quel pilota automatico sul motoscafo senza nessuno che fosse vigile in sala comandi che non ha potuto evitare il peggio. Il comandante della barca a vela, Fernando Manzo, è riuscito a ricostruire la dinamica spiegando che dopo cinque ore di navigazione, quando si trovava a circa sette miglia dall'Isola del Giglio, ha visto quel motoscafo andargli contro ad altissima velocità. Sembrava, dal racconto che ha fornito, che non fosse governato da nessuno. Così ha provato a virare ma ogni tentativo è stato inutile. L'impatto è avvenuto tra l'Isola del Giglio e il promontorio dell'Argentario ieri pomeriggio intorno alle 17.

 

Sul posto sono arrivati anche i carabinieri e la polizia per gli ausili del caso nonché il magistrato di turno della Procura di Grosseto che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Chi era a bordo del motoscafo, che batteva bandiera danese, è uscito dall'incidente praticamente illeso. Dopo lo scontro i ragazzi hanno provato a prestare soccorso ma saranno ascoltati nelle prossime ore dal magistrato mentre le operazioni di salvataggio dei feriti e il recupero del corpo della persona deceduta sono andate avanti per diverse ore. I sommozzatori dei vigili del fuoco hanno operato in mare fino a tarda sera. La vittima è rimasta incastrata nell'elica, solo alle 5.30 del mattino è stata liberata, del disperso fino a ieri sera non si avevano notizie. Da una prima ricostruzione sembrerebbe che le due persone fossero vicine e che, pertanto non appena il motoscafo ha centrato la barca a vela, una sia stata colpita dal mezzo e l'altra sia caduta in mare. La salma della vittima è stata poi stata trasferita all'obitorio di Orbetello.
La barca a vela fortunatamente non è affondata e questo ha anche permesso agli altri passeggeri feriti di essere recuperati senza ulteriori complicazioni. Entrambe le barche sono state poi trainate fino al porto di Santo Stefano e sono state poste immediatamente sotto sequestro. Ancora da capire se in mare ci siano altri corpi da recuperare. I feriti della barca a vela dopo alcune informazioni sono stati trasferiti in ospedale e non sono stati in grado di aggiungere altri dettagli.

I precedenti

Non è questo il primo incidente che avviene in mare. L'anno scorso, esattamente a maggio, un'analoga tragedia si consumò nelle acque sarde, a circa mezzo miglio dalla costa di Portisco. All'epoca si trattò di un semicabinato di circa 12 metri con 4 passeggeri a bordo e di un piccolo natante a vela con a bordo due coniugi. A seguito dello scontro, un passeggero della barca a vela morì dopo essere caduto in mare travolto dalle pale dell'elica del motore. Era un milanese di 69 anni.

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Ultimo aggiornamento: 25 Luglio, 02:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA