«Le piogge non hanno alimentato le falde, quindi finita l'emergenza continueremo a parlare di siccità». La geologa Silvia Paparella analizza le cause e le conseguenze della disastrosa alluvione che ha colpito l'Emilia Romagna.
«Tra le cause del disastro ci sono anche le piogge che all'inizio di maggio hanno interessato la Regione: i terreni erano saturi hanno impedito l'assorbimento delle nuove precipitazioni».
Nel frattempo non cala il livello dell'allerta in Emilia-Romagna e, mette in guardia l'esperta, resta altissimo il pericolo frane. «Nella parte pedecollinare della regione ci sono difficoltà per le 305 frane censite e continuamente monitorate dall'Emilia Romagna e dalla Protezione civile».
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