VICENZA - Incontri pubblici, sit-in, presidi e ora un'altra fiaccolata. La seconda in meno di due mesi. Non si ferma la protesta anti Tav. Il fronte contrario all'Alta Velocità si è dato appuntamento il 14 maggio alle 20.30 in piazza Castello, a Vicenza, da dove partirà un corteo che attraverserà corso Palladio passando di fronte a Palazzo Trissino, sede del Comune, per poi tornare indietro e raggiungere la stazione ferroviaria.
Un'iniziativa alla quale aderiranno, tra gli altri, il Comitato popolare dei Ferrovieri, quello dei Pomari, il Coordinamento studentesco, il Centro sociale Bocciodromo, ambientalisti, Movimento 5 Stelle e Confederazioni unitarie di base (Cub). "Il Tav va fermato - ammoniscono i manifestanti - Così come vanno fermati gli interventi connessi che sono in perfetta continuità con un meccanismo perverso di cementificazione e sottrazione del territorio".
L'obiettivo della mobilitazione è bloccare il progetto definitivo, atteso in autunno, e avviare una consultazione sull'opera. Opera che prevede, tra l'altro, la soppressione dell'attuale stazione a beneficio di due nuove strutture in zona Fiera e al tribunale di Borgo Berga. "Il piano - accusano gli esponenti delle Cub - vede l'abbattimento di case e condomini soprattutto a Vicenza est, dove i tecnici delle Ferrovie stanno entrando per eseguire i carotaggi dei terreni. Costa miliardi e serve solo al 9 per cento dei viaggiatori su rotaia".
Chiaro il riferimento ai 2 miliardi e mezzo di euro necessari per la tratta da Montebello a Grisignano. In alternativa i No Tav propongono il potenziamento della linea attuale.
Ultimo aggiornamento: 13 Maggio, 15:13
© RIPRODUZIONE RISERVATA Un'iniziativa alla quale aderiranno, tra gli altri, il Comitato popolare dei Ferrovieri, quello dei Pomari, il Coordinamento studentesco, il Centro sociale Bocciodromo, ambientalisti, Movimento 5 Stelle e Confederazioni unitarie di base (Cub). "Il Tav va fermato - ammoniscono i manifestanti - Così come vanno fermati gli interventi connessi che sono in perfetta continuità con un meccanismo perverso di cementificazione e sottrazione del territorio".
L'obiettivo della mobilitazione è bloccare il progetto definitivo, atteso in autunno, e avviare una consultazione sull'opera. Opera che prevede, tra l'altro, la soppressione dell'attuale stazione a beneficio di due nuove strutture in zona Fiera e al tribunale di Borgo Berga. "Il piano - accusano gli esponenti delle Cub - vede l'abbattimento di case e condomini soprattutto a Vicenza est, dove i tecnici delle Ferrovie stanno entrando per eseguire i carotaggi dei terreni. Costa miliardi e serve solo al 9 per cento dei viaggiatori su rotaia".
Chiaro il riferimento ai 2 miliardi e mezzo di euro necessari per la tratta da Montebello a Grisignano. In alternativa i No Tav propongono il potenziamento della linea attuale.