Italia Nostra: «Stop Valsugana, utilità
pubblica senza sentire i sindaci»

Giovedì 12 Febbraio 2015 di Roberto Lazzarato
Fermate l'iter Nuova Valsugana

VALBRENTA - “Fermate l’iter della Nuova Valsugana” è l’appello della sezione bassanese di Italia Nostra inoltrato alla Regione Veneto e ai sindaci del Bassanese e della Valbrenta. “Siamo impegnati sin dal 1971, anno di fondazione, nella difesa e nella valorizzazione della Valsugana, proponendo un attento riordino della viabilità alla luce dei valori paesaggistici unici di questo territorio lungo il fiume Brenta. Oggi, nel momento in cui faraoniche iniziative di project financing minacciano l’integrità dei luoghi, rivolgiamo un accorato appello alla Regione Veneto per fermare il prevedibile scempio”.

Consapevoli che la “responsabilità della decisione finale non è dei sindaci, bensì del Consiglio e della Giunta della Regione Veneto, ai nostri primi cittadini abbiamo chiesto di farsi portavoce delle istanze degli abitanti della vallata che sono contrari a questa soluzione progettuale proposta”.

Italia Nostra chiede quindi ai “consiglieri e assessori regionali di fermare l’iter della Nuova Valsugana e l'abbandono di questo progetto in favore di altre proposte che, in una visione d’insieme del sistema dei trasporti, siano veramente funzionali sia alla risoluzione del problema viabilità della valle del Brenta, sia all’esigenza di supportare le attività economiche e culturali degli abitanti e dei numerosi visitatori abitualmente ospitati nel nostro territorio”.

Nel recente incontro tra i comitati e i sindaci, Italia Nostra ha condiviso la posizione assunta dalla Commissione Territorio Ambiente dell’Unione Montana, in quanto il “progetto si viene a collocare in un quadro di mobilità nord sud non risolto e lontano dal risolverlo. In tale contesto il territorio appare in balia di proposte di finanza da parte di operatori privati che sono ben lungi dal collocarsi in una strategia e in una logica di sistema”.

In merito al quadro infrastrutturale, “la realizzazione del prolungamento dell’asse autostradale A31 verso il Trentino e il Brennero, tale infrastruttura è considerata dalla Regione Veneto non alternativa alla Valsugana, bensì complementare. Proprio a fronte di ciò è necessario leggere i flussi di traffico che percorreranno la Valsugana simulando l’entrata in esercizio della A31 nord. Ciò consentirà una stima adeguata del traffico attratto e generato, impedendo di sovradimensionare le opere sulla base di un improbabile traffico previsto, falsando al contempo il Piano economico finanziario”.

Sulla pianificazione di importanti infrastrutture, “è evidente il ricorso ormai abituale all' “emergenza” come giustificazione per imporre agli enti locali opere pubbliche inadatte al territorio, perciò chiediamo di evitare in futuro che si ripeta quello che ad alta voce ha denunciato il Presidente dell’Unione Montana Valbrenta - ribadisce Italia Nostra, - cioè che il Consiglio Regionale ha deliberato la “pubblica utilità” della Nuova Valsugana senza aver prima ascoltato i sindaci interessati!”.

Ricordando lo spirito propositivo dell’associazione, che ha contribuito a “individuare soluzioni progettuali alternative come già avvenuto con il progetto Anas del 1999 - è la conclusione, - con l’occasione suggeriamo di visionare quella soluzione che, confrontata con quella del project, evidenzia la differenza (in termini funzionali) della risposta alle necessità espresse dal territorio”.

Ultimo aggiornamento: 17:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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