Treviso. «Impossibile aprire un'impresa
in Veneto: la Regione mi ignora»

Venerdì 16 Luglio 2010 di Maurizio Crema
Bruno Zago (archivio)
TREVISO (16 luglio) - Voglio fare solo l’imprenditore, investire 200 milioni a Rovigo in una nuova cartiera con centrale elettrica e dare lavoro a 350 persone. Da quasi due anni busso in Regione Veneto: nessuna risposta.



Bruno Zago, 60 anni, sbuffa e non solo per il caldo asfissiante di questa giornata torrida di luglio. «In Piemonte e Sardegna appena ho illustrato il progetto mi hanno ricevuto e si sono detti pronti ad aiutarmi finanziariamente - spiega questo imprenditore trevigiano che è il re italiano della carta da imballaggi riciclata ed è a capo di un gruppo, Pro-gest, che nei primi sei mesi di quest’anno ha segnato 165 milioni di fatturato contro i 110 dell’anno scorso ("se continua così finisco con cento in più sull’anno scorso") - al Veneto non ho chiesto niente, sono pronto a fare tutto da solo».



E loro? «Niente, nessuna risposta. Prima ho parlato con l’allora assessore rodigino Renzo Marangon e poi, dopo le elezioni, un mese e mezzo fa, con l’attuale assessore Isi Coppola. Avremmo anche trovato delle aree interessanti a Castelmassa o a Castelnovo Bariano. Ma nessuno ci ha più interpellato, nessuno mi ha mai invitato ufficialmente a discutere di questo progetto».



Temono la sua cartiera, pensano che inquini? «Macché inquinamento, io aiuto a tenere pulito il territorio, la cartiera che voglio realizzare utilizza carta riciclata da imballaggio che altrimenti sarebbe finita chissà dove. Ricordo che ogni anno io smaltisco giù mezzo milione di tonnellate di carta vecchia, conosco bene il settore - risponde Zago - la centrale poi sarebbe alimentata dagli scarti delle sue lavorazioni, biomasse, un processo assolutamente non inquinante. Quello che vuole il presidente della Regione Zaia».



Nessuno è profeta in patria, dicevano gli antichi. E lei perché si è incaponito a voler investire in Veneto? «Perché è la mia terra, voglio dare un contributo al suo sviluppo. E poi realizzare la nuova cartiera super tecnologica a Rovigo sarebbe più comodo, logisticamente (questa è una regione centrale per il nostro sviluppo anche all’estero, le esportazioni ormai valgono il 15% del mio fatturato ma sono convinto che saliranno) e per gestire il nuovo investimento».



Invece s’è alzato un muro. «Peccato, sono veramente deluso - sottolinea Zago - un paio di mesi fa mi sono rivolto al Piemonte e loro mi hanno trovato subito l’area, vicino a Ivrea. Sarebbe un po’ piccola, ma va bene lo stesso. All’inizio di luglio poi ho inviato alla Regione Sardegna una manifestazione di interesse alla vecchia cartiera di Arbatax, un sito non in funzione ma che in prospettiva potrebbe essere molto interessante, si potrebbe attivare anche una centrale fotovoltaica oltre a quella che andrebbe a biomasse».



La risposta dei sardi? «Grande interesse e moltissima disponibilità, anche ad attivare un intervento finanziario di supporto tramite la Sfirs - afferma l’imprenditore trevigiano -. Arbatax potrebbe essere anche il sito ideale per esportare carta anche in Africa del Nord, un mercato in grande espansione». Però lei vuole il Veneto. «È la mia terra, qui ci vivo bene. Lavorare però comincia a diventare troppo complicato. Capisco quelli che delocalizzano o vanno da altre parti».
Ultimo aggiornamento: 26 Agosto, 14:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA