Sofia a 14 anni è già una scrittrice
affermata: ecco il suo romanzo

Venerdì 12 Dicembre 2014 di Pio Brotto
Sofia Scapin
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TEZZE SUL BRENTA (VICENZA) - «Se la natura umana è misteriosa, l'adolescenza è un enigma avvolto dentro un mistero», si legge nella prefazione di Matteo Rampin, noto psichiatra e autore che ha voluto conoscere da vicino Sofia Scapin. Questa ragazzina di 14 anni, di Stroppari, è autrice del diario romanzato «Niya, il respiro di Sara» che viene presentato questa sera alle 20.30 in biblioteca del capoluogo. Serata allietata anche dal quartetto musicale «Damien Mc Fly» di Cittadella.



Sofia vive a Stroppari con papà Silvano, la mamma Martina e fratelli più piccoli Emma e Pietro. Ha finito quest'anno le medie meritandosi il «10 e lode» e ora frequenta il primo anno al linguistico di Cittadella. Inutile ricordare che eccelle in italiano, ma ama pure tedesco, scienze ed educazione fisica. Sofia ha ricevuto il suo primo cellulare da poco, forse per questo ha maturato la passione di scrivere in un diario le sue emozioni, le sue paure, le sue gioie, la sua vita.



«Ho sempre avuto un diario - racconta Sofia - però quel 20 ottobre del 2013 mi sono ritrovata a scrivere su un quadernone a righe. Era una giornata particolarmente felice, senza volerlo mi sono ritrovata ad aver riempito un quindicina di pagine. E perchè non continuare? mi sono chiesta. Così eccomi qui con il mio primo libro di 235 pagine. Un romanzo autobiografico che racconta i sogni, le gioie, le paure, i problemi di un'adolescente, di Sara. Niya nella lingua Lakota dei Sioux vuol dire soffio vitale, l'energia deputata a controllare la respirazione. Ho finito di scrivere il romanzo il 6 dicembre dell'anno scorso. Sulla pubblicazione i miei genitori sono rimasti un po’ scettici. Dopo averlo letto, hanno capito che era un discreto lavoro e il papà si è messo in moto per cercare qualcuno che lo correggesse e l'editore. Anche gli amici, i vicini di casa mi hanno sempre sostenuto e poi ho incontrato Matteo Rampin che mi ha veramente incoraggiata nella mia impresa».

Mai avuto delle paure?

«Ho un metodo molto spicciolo per disfarmi delle negatività - precisa Sofia - quando ho qualche pensiero grigio che non mi piace, lo scrivo su un foglio di carta che poi appallottolo e butto nel cestino. Non è un gesto scaramantico, ma funziona».

A chi dedichi la tua opera?

«Alla mia famiglia che ogni giorno mi regala tempo, amore e affetto. Anche ai miei compagni di scuola, ai miei amici ma soprattutto ai sognatori e a tutte le persone che, come me, hanno voglia di immaginare qualcosa oltre i confini della mente».

Hai già in mente un'altra opera?

«Sulle ali dell'entusiasmo è bello sognare e viaggiare - confessa - e in cuor mio ho già pronta una storia vissuta da due sorelle».
Ultimo aggiornamento: 13 Dicembre, 14:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA