ROVIGO - Prima hanno ingannato una anziana invalida in zona via Concilio Vaticano Secondo, quartiere San Bortolo. Poi, visto che con il bancomat che erano riuscite a portarle via assieme a vari preziosi non riuscivano a prelevare, secondo l'accusa, hanno avuto la faccia tosta di tornare dalla vittima.
È stata questa decisione a costare cara alle due malviventi che si erano spacciate per assistenti sociali del Comune e che si stavano adoperando, così dicevano alle loro vittime, per far avere una integrazione sulla pensione. Con loro c'erano anche due uomini che facevano da palo.
Tutto è accaduto nella mattinata di mercoledì. La donna che vive sola si è accorta di essere stata derubata poco dopo la prima visita delle due donne. Ha così chiamato il 113. Nel frattempo, secondo questa ricostruzione dei fatti, le due ladre hanno fatto ritorno assieme ai due accompagnatori. Le prime sono salite dalla vittima, i secondi sono rimasti in auto. Quando hanno visto la volante arrivare hanno tentato la fuga. Visto che non riuscivano a distanziare l'auto del 113 hanno abbandonato la loro, scappando a piedi per i campi e dividendosi. Uno dei due però non ha potuto sottrarsi all'inseguimento dei poliziotti che hanno esploso anche un colpo di pistola in aria.
È così stato bloccato Ahmed Belegrouh, 47 anni, marocchino residente a Legnago nel Veronese, sposato con una rom di cittadinanza italiana. E rom italiane sono anche le due donne che una seconda volante, allertata dalla centrale operativa, ha individuato poco dopo in Transpolesana.
Pare fossero alla ricerca di un passaggio. Sono state denunciate a piede libero. Per tutti e tre l'ipotesi di reato è furto in abitazione contestata in concorso. Il marocchino è comparso ieri di fronte al giudice Valentina Verduci per la convalida dell'arresto. La difesa ha chiesto e ottenuto un rinvio del processo per direttissima. Nel frattempo per il marocchino sono stati disposti gli arresti domiciliari.
Ultimo aggiornamento: 7 Giugno, 09:30
© RIPRODUZIONE RISERVATA È stata questa decisione a costare cara alle due malviventi che si erano spacciate per assistenti sociali del Comune e che si stavano adoperando, così dicevano alle loro vittime, per far avere una integrazione sulla pensione. Con loro c'erano anche due uomini che facevano da palo.
Tutto è accaduto nella mattinata di mercoledì. La donna che vive sola si è accorta di essere stata derubata poco dopo la prima visita delle due donne. Ha così chiamato il 113. Nel frattempo, secondo questa ricostruzione dei fatti, le due ladre hanno fatto ritorno assieme ai due accompagnatori. Le prime sono salite dalla vittima, i secondi sono rimasti in auto. Quando hanno visto la volante arrivare hanno tentato la fuga. Visto che non riuscivano a distanziare l'auto del 113 hanno abbandonato la loro, scappando a piedi per i campi e dividendosi. Uno dei due però non ha potuto sottrarsi all'inseguimento dei poliziotti che hanno esploso anche un colpo di pistola in aria.
È così stato bloccato Ahmed Belegrouh, 47 anni, marocchino residente a Legnago nel Veronese, sposato con una rom di cittadinanza italiana. E rom italiane sono anche le due donne che una seconda volante, allertata dalla centrale operativa, ha individuato poco dopo in Transpolesana.
Pare fossero alla ricerca di un passaggio. Sono state denunciate a piede libero. Per tutti e tre l'ipotesi di reato è furto in abitazione contestata in concorso. Il marocchino è comparso ieri di fronte al giudice Valentina Verduci per la convalida dell'arresto. La difesa ha chiesto e ottenuto un rinvio del processo per direttissima. Nel frattempo per il marocchino sono stati disposti gli arresti domiciliari.
