BADIA POLESINE - Il presunto autore della falsificazione è stato denunciato, ma il lavoro per i carabinieri non è finito: ora si tratta di individuare gli utilizzatori di quei documenti, dal momento che, secondo le indagini, ci sono vari veicoli che circolano senza una reale copertura assicurativa.
E' il preoccupante scenario portato alla luce dalla brillante inchiesta condotta dai carabinieri della stazione di Badia Polesine, che dopo un lavoro durato mesi hanno tirato le fila denunciando a piede libero un operaio del luogo di 50 anni, B.D. le sue iniziali. Molteplici le ipotesi di reato formulate a suo carico: fabbricazione di documenti di identificazione falsi, falsità materiale commessa da privato, favoreggiamento della permanenza illegale dello straniero nello Stato.
L'indagine è partita lo scorso dicembre, quando venne commesso un furto ai danni di un’azienda di Badia Polesine: sparirono cinque computer e altro materiale, per un valore complessivo di circa 30mila euro. Già all'epoca le attenzioni degli investigatori si appuntarono sul 50enne, la cui abitazione venne perquisita. In questo frangente vennero trovate copie di documenti di identità di nomadi e false polizze assicurative. Lo stesso 50enne avrebbe impiegato, per il proprio autocarro, una polizza falsa. A quel punto i militari avevano deciso di approfondire, sequestrando computer, un telefono e documentazione di vario tipo.
Gli accertamenti che ne sono seguiti avrebbero consentito di appurare che il 50enne era in grado di produrre in maniera illegale polizze di assicurazione, carte verdi, carte di identità e attestazioni di trasferimento di proprietà di veicoli. I beneficiari di questa attività sarebbero prevalentemente cittadini stranieri di origine magrebina e dell'Est Europa, per quanto non manchino anche italiani.
Ricostruito il quadro generale, con denuncia a piede libero del 50enne alla Procura di Rovigo, ora sarà importante andare a individuare e bloccare quei veicoli che stanno circolando senza assicurazione: il rischio, per coloro che dovessero essere coinvolti in un incidente con uno di questi, è enorme.
Ultimo aggiornamento: 15:25
© RIPRODUZIONE RISERVATA E' il preoccupante scenario portato alla luce dalla brillante inchiesta condotta dai carabinieri della stazione di Badia Polesine, che dopo un lavoro durato mesi hanno tirato le fila denunciando a piede libero un operaio del luogo di 50 anni, B.D. le sue iniziali. Molteplici le ipotesi di reato formulate a suo carico: fabbricazione di documenti di identificazione falsi, falsità materiale commessa da privato, favoreggiamento della permanenza illegale dello straniero nello Stato.
L'indagine è partita lo scorso dicembre, quando venne commesso un furto ai danni di un’azienda di Badia Polesine: sparirono cinque computer e altro materiale, per un valore complessivo di circa 30mila euro. Già all'epoca le attenzioni degli investigatori si appuntarono sul 50enne, la cui abitazione venne perquisita. In questo frangente vennero trovate copie di documenti di identità di nomadi e false polizze assicurative. Lo stesso 50enne avrebbe impiegato, per il proprio autocarro, una polizza falsa. A quel punto i militari avevano deciso di approfondire, sequestrando computer, un telefono e documentazione di vario tipo.
Gli accertamenti che ne sono seguiti avrebbero consentito di appurare che il 50enne era in grado di produrre in maniera illegale polizze di assicurazione, carte verdi, carte di identità e attestazioni di trasferimento di proprietà di veicoli. I beneficiari di questa attività sarebbero prevalentemente cittadini stranieri di origine magrebina e dell'Est Europa, per quanto non manchino anche italiani.
Ricostruito il quadro generale, con denuncia a piede libero del 50enne alla Procura di Rovigo, ora sarà importante andare a individuare e bloccare quei veicoli che stanno circolando senza assicurazione: il rischio, per coloro che dovessero essere coinvolti in un incidente con uno di questi, è enorme.
