Da Poli summit delle aziende storiche
«Dobbiamo fare più comunicazione»

Venerdì 9 Ottobre 2015 di Maria Elena Mancuso
I Poli, generazioni in distilleria

SCHIAVON - Immersi nei profumi delle vinacce in lavorazione, tra gli alambicchi di rame della storica sede delle distillerie Poli. Questo lo scenario in cui si è tenuto l’incontro promosso dalla Uisi, Unione Imprese Storiche Italiane, in collaborazione con il Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università di Verona, per parlare di futuro e innovazione. Un incontro alla presenza di alcuni tra i marchi più longevi del Made in Italy per raccontarsi e discutere, ma anche un’occasione per inaugurare la sala conferenze e le nuove cantine della distilleria. Un grande corridoio di circa 200 metri di lunghezza, in cui riposano 3600 barrique di rovere francese da 225 litri.

Attorno al tavolo professori universitari, ricercatori e manager di aziende ultracentenarie che, raccontando le loro storie di tradizione e cambiamento, hanno messo in luce come passione, creatività e coraggio siano state la chiave per crescere e prosperare negli anni. Importante adesso affrontare le sfide che i nuovi mezzi di comunicazione lanciano a questi baluardi dell’impresa italiana: raccontarsi e farsi trovare tra le fitte maglie della rete, usando nel modo migliore la tecnologia.

“Nell’ultimo anno le ricerche di Made in Italy fatte su internet dall’estero, sono aumentate del 12%”, spiega Marco Bettiol, docente di marketing avanzato all’Università di Padova. “Questo spiega che la qualità e l’estetica che caratterizzano i nostri prodotti sono sempre più richiesti all’estero. E il valore aggiunto sta proprio nella storia, nell’elemento culturale che fa delle nostre merci qualcosa di unico. Il mondo ci cerca, quindi, ma spesso non ci trova proprio perché è la comunicazione il nostro punto debole. Dobbiamo quindi trovare il modo migliore di raccontare i nostri prodotti e il nostro lavoro per coinvolgere e conquistare. Come? Raccontando ad esempio i processi di lavorazione delle nostre imprese. Mostrando i luoghi in cui i prodotti nascono e vengono lavorati. Utilizzando siti web e social network nel migliore dei modi”.

Ultimo aggiornamento: 21:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA