Olanda o Spagna: a caccia
della regina mondiale

Domenica 11 Luglio 2010 di Ugo Trani
Shakira con il pallone della finale (foto Action Images - LaPresse)
JOHANNESBURG (11 luglio) - Comunque vada, sar la prima volta. La finale mai vista, stasera al Soccer City di Johannesburg: novit assoluta per la Spagna, la terza volta per l’Olanda, grande incompiuta in Germania nel ’74 e in Argentina nel ’78. E, cosa inedita anche questa, mai una nazionale europea è riuscita a vincere fuori del nostro continente. Succederà proprio in Africa. Pronta la corona più prestigiosa del pianeta: perché è anche sfida di sangue blu. Gli Oranje Nassau, in tribuna rappresentati dal principe ereditario Guglielmo Alessandro e la principessa Maxima, e i Borboni, dalla regina Sofia (non il re Juan Carlos, convalescente) e dal principe Felipe con la consorte Letizia.



Aspettando Mandela - e anche se non ci sarà è come se ci fosse perché questo mondiale è prima di tutto suo - vedremo sfilare Zuma, il presidente del Sudafrica, e altri tredici capi di stato africani. E tanti personaggi del cinema e della musica.



Pennellata d’azzurro amaro e malinconico nella notte sudafricana: Cannavaro, l’ex capitano appena andato in pensione, quella dorata di Dubai, lascerà ad altri la nostra coppa. E dal vivo vedrà l’Olanda e la Spagna portare in campo il grande rimpianto dell’Italia campione del mondo uscente, subito fuori dalla manifestazione e con il peggior risultato di sempre. I cittì delle due finaliste sono arrivati sin qui proprio scegliendo il percorso rifiutato, e oggi più che mai ci chiediamo perché, da Marcello Lippi. Van Marwick, puntando sullo stesso sistema di gioco del nostro ex cittì, si affida però a due grandi talenti come Sneijder e Robben che, scartati dal Real nell’estate scorsa, si stanno prendendo una bella rinvincita pure in Sudafrica, dopo quelle con i rispettivi club, l’Inter del triplete e il Bayern Monaco della Bundesliga e della coppa tedesca. L’Olanda i campioni li sfrutta e noi, quei pochi che abbiamo, li lasciamo a casa e in assoluto li ignoriamo. Del Bosque, invece, fa blocco: cioè punta su sei titolari del Barcellona, ai quali si aggiunge anche Villa, il capocannoniere, appena acquistato dalla società catalana. Il gruppo va bene, ma con i giocatori vincenti, come lo sono quelli blaugrana. Non con sei della Juve, settima classificata nel nostro torneo. La Spagna, oltre al telaio del Barça, ha anche i campioni, per primo Xavi, all’ultimo duello con Sneijder per il Pallone d’oro. Gioco e fuoriclasse, il mix dà qualche chance in più a questa nazionale tanto catalana, con talenti cresciuti alla scuola olandese di Cruijff, Van Gaal e Rijkaard. Ma l’atteggiamento estremamente offensivo può invece favorire la nazionale orange, efficace e spietata quando riparte.



La Spagna non è la sorpresa: campione d’Europa in carica, vuole il bis ravvicinato, riuscito solo alla Germania nel ’72 e ’74. L’Olanda è l’outsider, anche se viene da quattordici vittorie di fila nelle competizioni mondiali, otto nelle qualificazioni e sei qui. L’unico incrocio vero, nel girone che portava all’Europeo ’84, con gli spagnoli capaci di eliminare i rivali grazie alla goleada contro Malta, con un 12 a 1 chiacchieratissimo. Platini, dimesso dall’ospedale, non mancherà accanto a Blatter: il presidente della Fifa dovrebbe consegnare il trofeo, dopo lo sgarbo all’Italia a Berlino. Ma c’è chi spinge Charlize Terzhon, l’attrice sudafricana. Una regina di coppa.
Ultimo aggiornamento: 5 Settembre, 15:34