La "mamma coraggio" sarà beata:
a 20 anni dalla morte molte iniziative

Martedì 20 Ottobre 2015 di Roberto Lazzarato
Mariacristina Cella Mocellin
VALBRENTA - Vent'anni fa moriva la mamma coraggio della Valbrenta, per la quale è in corso la causa di beatificazione. Mariacristina Cella rifiutò le cure per il tumore che la debilitava, perché era incinta del suo terzo figlio. Il bambino arrivò, lei poi fu sopraffatta dalla malattia.



La causa di beatificazione e canonizzazione della giovane mamma di Carpané è iniziata nel 2008, dopo che la Chiesa aveva appurato “le condizioni per intraprenderla, constatando le molteplici espressioni di santità quale fedele laica e madre di famiglia” e inseguito all'esame dei suoi manoscritti, diari e lettere. “Tutta la vita di Mariacristina fu impostata all'insegna della generosità, di una fede incarnata, in un atteggiamento di continuo dono - si legge nell'editto promulgato dall'allora arcivescovo di Padova, monsignor Mattiazzo -. Morì di tumore, a 26 anni, il 22 ottobre 1995. Non accettò quelle cure che potevano danneggiare il bambino che portava in grembo: era alla terza gravidanza. Così il bambino nacque sano, attraverso il gesto eroico e il sacrificio della madre. La fama di santità assai viva ha spinto la Chiesa ad iniziare una indagine sull'esercizio in grado eroico delle virtù di questa testimone autentica del Vangelo”.



Oggi, per la Chiesa, Mariacristina è Serva di Dio. Conclusa la fase diocesana del processo, tutta la documentazione raccolta e le testimonianze deposte sono state portate alla “Congregazione della causa dei Santi” di Roma.



Numerose sono le iniziative in Valbrenta e in Lombardia nella ricorrenza del 20. anniversario della morte di Mariacristina Cella Mocellin.



A Mariacristina è stata intitolata a Cantù (Como) una casa famiglia e a Carpané, dove abitava con la famiglia dopo il matrimonio, il nuovo centro parrocchiale porta il suo nome. A Cinisello Balsamo, dov'era nata e aveva trascorso la giovinezza prima del matrimonio e del trasferimento in Valbrenta, si è formato, dopo la sua morte, il gruppo “Amici di Mariacristina”, che si occupa di adozioni, opere di carità e di iniziative per tenere viva la sua memoria.

Diversi sono i libri che raccontano la sua storia e sabato 24 sarà presentato nella cripta dell'aula magna dell’Università Cattolica di Milano, l’epistolario “E’ veramente l’Amore che fa girare il mondo!”, che costituisce il completamento di una trilogia iniziata nel 2005 con la pubblicazione del diario personale di Mariacristina Cella Mocellin (Una vita donata) e proseguita, poi, nel 2009, dalla sua Biografia (Cara Cristina, di A. Zaniboni). Una edizione integrale delle sue lettere, “in occasione del ventesimo anniversario della sua salita al cielo, tiene conto anche della meravigliosa storia di grazia che in questi anni ha accompagnato il cammino della figura di Mariacristina nella Chiesa e nel mondo”.



Giovedì 22 ottobre è prevista una cerimonia itinerante dalla cappella del cimitero dove è stata tumulata la giovane mamma alla chiesa parrocchiale di San Nazario, con l’intervento del vescovo di Beira (Mozambico) Claudio Dalla Zuanna e tutti i sacerdoti e le comunità del vicariato di Valstagna Fonzaso.

Domenica 25 la cerimonia si svolgerà a Cinisello Balsamo, paese di origine di Mariacristina, con pranzo comunitario e testimonianze.



Tre gli appuntamenti di novembre: il 7, concerto con testimonianze di don Gaetano Borgo; il 21, a Carpané, presentazione dell’epistolario “E’ veramente l’Amore che fa girare il mondo!”, a cura di Alberto Zaniboni e Anna Branciforti; il 28, a San Nazario, testimonianza di Emanuela, sorella della venerabile Benedetta Bianchi Porro.

Infine, il 6 febbaio, nella Giornata per la Vita, testimonianza di Bruna Rigoni, del Centro Aiuto per la Vita di Bassano.

Ultimo aggiornamento: 10:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA