Non solo Rosà e Nove, Variati a Zaia:
«Stato di calamità per Comuni colpiti»
Accuse M5s: allagamenti annunciati

Mercoledì 16 Settembre 2015
Mucchi di grandine scaricati su Rosà (da facebook)
VICENZA - Rosà e Nove hanno già autonomamente chiesto lo stato di calamità dopo la disastrosa grandinata di lunedì pomeriggio 14 settembre. Anche Achille Variati, in qualità di presidente della Provincia, ha preso l'iniziativa ed ha scritto al governatore Luca Zaia di decretare, "considerata l'ampiezza dell'area interessata e le proporzioni dell'evento calamitoso, che si può defnire eccezionale", lo stato di avvenuta calamità naturale per la parte del territorio vicentino flagellata dall'ondata improvvisa di maltempo, attivando le misure previste dalla normativa regionale.



I danni sono stati enormi, si sta facendo ancora la conta, ma case, automobili, e poi colture sono state massacrate.



"In particolare tutta la fascia della Pedemonlana, che da Schio va verso la Castellana ed il Cittadellese, è stata flagellata da temporali e grandinate violentissime - scrive Variati - che hanno danneggiato colture, soprattutto vitivinicole, abitazioni, edifici industriali ed edifici pubblici. Le situazioni più pesanti si sono registrate nei comuni di Schio, Bassano del Grappa, Rosà, Marostica, Schiavon, Lugo di Vicenza, Mason Vicentino, Zugliano e Nove, al punto che già alcuni sindaci si sono attivati verso la Regione Veneto al fine di segnalare criticità e necessità chiedendo lo stato di calamità naturale, e altri primi cittadini lo faranno nei prossimi giomi".



Variati garantisce anche il massimo impegno dell'amministrazione provinciale di Vicenza nel mettersi a fianco dei cittadini e dei loro rappresentanti per fomire infomazioni e supporto necessari.



Intanto i Cinquestelle aprono una polemica nei confronti delle autorità preposte e di Coldiretti per l'esondazione avvenuta a Villaraspa, frazione di Mason Vicentino nel Marosticense, causata, sostengono, "dal cambiamento di pendenza dei fossi a raccolta piovana in via Fosse". "Giovedì alcuni cittadini impegnati sul territorio hanno avvisato Coldiretti del rischio, ma la risposta è stata una rassicurazione sull'affidabilità dei nuovi scoli e che il rischio di finire sott'acqua fosse minimo" si legge in una nota del movimento. Jacopo Berti, capogruppo M5S in Regione e Manuel Brusco, consigliere in commissione ambiente commentano: “E' stata modificata la pendenza dei fossi. Prima andava dalle campagne verso ovest dove era stato costruito un piccolo bacino di raccolta, ora la pendenza va dal bacino alle campagne rendendo di fatto inutile lo stesso bacino e provocando questi danni. I cittadini che vivono in abitazioni strettamente limitrofe al fossato hanno effettuato diverse comunicazioni inascoltate sul rischio. L'impatto idrico post lavori è stato sottovalutato nonostante queste. Abbiamo case, non palafitte".
Ultimo aggiornamento: 10:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA