Il sindaco di Longarone: «Le scuse
di Stato dovrebbe farle Napolitano»

Martedì 17 Settembre 2013 di Marco D'Inca
Il sindaco di Longarone: «Le scuse di Stato dovrebbe farle Napolitano»
LONGARONE - Le scuse del ministro Orlando e del capo della Protezione civile Gabrielli per il Vajont? Benissimo, ma vorremmo sentire le stesse parole anche dal presidente della Repubblica, il prossimo 9 ottobre. Solo in questo modo diventerebbero realmente "scuse di Stato". Il sindaco di Longarone, Roberto Padrin, "pungola" Giorgio Napolitano e lo richiama al suo dovere di garante dell'unità nazionale.



Dopo la presa di posizione, a suo modo epocale, del ministro dell'Ambiente, comunità e amministratori locali attendono ora un intervento forte del presidente della Repubblica, affinché le istituzioni tolgano una volta per tutte quel velo di omertà che ha sempre avvolto la sciagura del 9 ottobre 1963: «Invito il presidente Napolitano a non mancare il giorno del 50. anniversario - prosegue Padrin -. Allora sì, potremmo parlare davvero di scuse di Stato. E sarebbe l'intervento più adatto per consegnare alla storia la catastrofe.



Sono consapevole che le parole del presidente della Repubblica non servirebbero a cambiare il corso degli eventi o a lenire il dolore dei familiari delle vittime, ma rappresenterebbero ugualmente un riconoscimento importante». Il primo cittadino longaronese riavvolge il nastro e torna alla giornata di domenica, iniziata con il lungo corteo dei soccorritori (di oggi e del lontano 1963) e conclusa con le pubbliche scuse da parte di due rappresentanti dello Stato: «Riconoscendo le colpe dello Stato e scusandosi con le comunità colpite dal disastro, il ministro Andrea Orlando e il capo del Dipartimento di Protezione civile, Franco Gabrielli, hanno compiuto uno straordinario passo avanti nell'opera di riconciliazione.



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Ultimo aggiornamento: 13:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA