Gentilini: «Non accetto diktat sugli alleati
La Lega mi cacci se ne ha il coraggio»

Venerdì 11 Gennaio 2013 di Paolo Calia
Giancarlo Gentilini in municipio a Treviso davanti ai suoi ritratti (Photo Journalist)
TREVISO - Ritornare a pi miti consigli dopo la tirata d'orecchie arrivata dal segretario provinciale del Carroccio Giorgio Granello? Nemmeno per sogno. Giancarlo Gentilini rilancia.



Gentilini, Granello è stato molto chiaro: o si adegua, e quindi si fa andar bene l'accordo con il Pdl se mai si farà anche a Treviso, oppure se ne può anche andare. «
Chiedo soltanto a Granello che mi mandi il decreto di espulsione dalla Lega».



È una sfida? «Sono in balia dei politici e Granello ha espresso un diktat. Tosi invece è stato più furbo: ha detto che sull'accordo decide Treviso».



Granello è molto deciso. «Le minacce mi fanno sorridere. Voglio fatti. Aspetto dunque il decreto di espulsione».



Pensa che i vertici della Lega siano d'accordo con ui? «Credo che sia Flavio Tosi che Roberto Maroni non siano tanto d'accordo».



Cosa la fa arrabbiare tanto? «La nuova Lega ha come presupposto che gli organi centrali non impongano i loro diktat. Altrimenti torniamo alla Lega di Bossi. Ora le decisioni spettano alla base».



E la base dice che... «La base di Treviso ha deciso di candidare come sindaco Gentilini».



E se i militanti cambiassero idea che farebbe? «Se la base, in un'altra riunione, dirà a Gentilini "è tempo che tu vada a casa o che faccia il patto col Pdl, col Pd o con tutta la ciurmaglia", allora prenderò le mie decisioni. Ma, fino a quando si chiacchiera o si parla solo sui giornali, io non prendo niente come oro colato».



Se la Lega dovesse scaricarla che farà: correrà da solo con una civica? «Certo. Ora c’è "Gentilini per Treviso" collegata alla Lega. Ma se la Lega, rappresentata da Granello, mi dovesse scaricare, allora io scaricherò qualcun altro».



Quindi, se le imponessero l'accordo con il Pdl?

«Nemmeno per idea. Non tollero che gli ordini mi vengano imposti dalle gerarchie della Lega».

Granello dice: "Gentilini non faccia il politico ma l'amministratore". Infatti. L'amministratore però è un alpino con i piedi per terra che conosce il popolo e sa prendere le decisioni. Invece le decisioni dei romani o dei lombardi non mi interessano».



Quasi quasi rimpiange Gianantonio Da Re...

«Da Re fa parte di un'altra Lega. Granello invece fa parte di questa. Ma bisognerà che, a un certo momento, ognuno si prenda le proprie responsabilità».



Non ritiene di essere stato eccessivo con le critiche negli ultimi giorni? «Sono andato contro Bossi e andrò anche contro Maroni se se fuorvierà il mio popolo e la nuova Lega».



È molto combattivo? «Non mollerò mai. Molti nemici, molto onore».


Ultimo aggiornamento: 12 Gennaio, 10:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA