Killer e vittime legati da piccole truffe
Sul volto di Pietro una pezza di stoffa

Martedì 20 Maggio 2014
Killer e vittime legati da piccole truffe Sul volto di Pietro una pezza di stoffa
GALLURA - Ancora interrogatori, verifiche e accertamenti tecnici. I carabinieri continuano a lavorare senza sosta sul triplice omicidio di sabato sera a Tempio Pausania, dove stata sterminata la famiglia Azzena.



Il fermo di Angelo Frigeri, 32 anni, rinchiuso da ieri nel carcere di Sassari, non ha rallentato le indagini. In nottata e questa mattina sono ripresi gli interrogatori. Sentite persone per verificare la loro posizione e testimoni che potrebbero aver visto allontanarsi gli assassini. Gli inquirenti cercano verifiche alle dichiarazioni contraddittorie rilasciate dall'operaio tuttofare, in particolare sulla presenza di altre persone sul luogo del delitto, sulle minacce ricevute da parte di due napoletani e sul coinvolgimento di persone di Tempio. Dichiarazioni che nel corso degli interrogatori sono più volte cambiate.



I carabinieri vogliono fare piena luce sul brutale delitto di Giovanni Maria Azzena, 50 anni, della moglie Giulia Zanzani, di 46, e del figlio Pietro, di 12 anni.
Anche oggi gli specialisti del Ris dei carabinieri sono tornati in via villa Bruna, a Tempio Pausania, nella casa del triplice omicidio. Si cercano ulteriori elementi da poter incrociare con gli altri recuperati nelle indagini, e soprattutto con i dati relativi all'autopsia eseguita ieri. I riscontri incrociati e l'esame del Dna sulle tracce di sangue trovate in casa (ma i risultati arriveranno tra alcuni giorni) serviranno ai carabinieri per capire se Angelo Frigeri abbia agito da solo o se con lui c'erano altre persone.



Il movente. Si stanno concentrando anche sul possibile movente le indagini dei carabinieri. Si lavora su diversi fronti, primo fra tutti i rapporti tra Azzena e Angelo Frigeri, l'artigiano di 32 anni per ora l'unico accusato di essere l'autore della strage. I due, secondo quanto emerso dalle indagini, oltre ad essere legati da lavoretti che stava eseguendo in casa l'operaio, agivano insieme anche per attività non del tutto lecite. Piccole truffe e raggiri che sarebbero stati portati a termine nell'ultimo anno. Sul fronte della presunta relazione tra l'operaio fermato e la moglie di Azzena, Giulia, invece, gli investigatori confermano che i due si conoscevano bene, ma non c'era apparentemente nessun flirt.



Tra le tante verifiche che stanno impegnando i carabinieri nelle ultime ore ci sono anche i controlli in porti e aeroporti. Si cerca di capire se le persone di cui ha parlato nel suo lungo interrogatorio Angelo Frigeri siano arrivate in Sardegna sabato o nei giorni precedenti. Le verifiche riguardano tutti gli aeroporti e i porti dell'isola.



Una pezza di stoffa sul volto di Pietro. Intanto emergono nuovi particolari sul triplice omicidio. I carabinieri attendono di conoscere dai risultati dell'esame autoptico la sequenza del delitto, verificare quindi se siano stati uccisi prima i genitori e poi il bambino. Proprio sulla morte del piccolo Pietro emerge un elemento particolare: sul suo volto i carabinieri e il medico legale hanno trovato una pezza di stoffa. L'assassino ha quindi coperto il volto del bambino dopo averlo ucciso.



L'avvocato di Frigeri lascia l'incarico. Questa mattina l'avvocato Giovanni Azzena, che rappresentava Angelo Frigeri, ha rimesso ufficialmente il mandato. «La decisione è legata a contrasti sulla strategia difensiva con il cliente - ha detto il legale - l'impossibilità è poi dovuta a un coinvolgimento emotivo in relazione alla vicenda che non mi consente di proseguire l'incarico con la necessaria serenità».
Ultimo aggiornamento: 21 Maggio, 10:48