CORTINA - Da parte civile a imputato. Colpo di scena nella vicenda dell’eredità contesa: mentre è in corso il processo all’ex agente immobiliare Nives Del Favero, 65 anni, cadorina di Borca, accusata dal fratello dell’anziana di Cortina Lina Martini, ex barista milionaria, di aver circuito la sorella per spillarle beni e soldi, il giudice rinvia a giudizio anche l’uomo.
Circonvenzione di incapace e falsità ideologica sono i reati dei quali Franco Martini, 85enne, dovrà rispondere il prossimo 24 marzo: Nives Del Favero si è costituita parte civile nell’altro procedimento. Che il legame fra fratelli non fosse idilliaco era noto a molti. La donna, deceduta nel 2010 a 88 anni aveva dichiarato anche allo psichiatra che non avrebbe lasciato nulla al fratello, ma fu proprio lui ad essere nominato dal tribunale amministratore di sostegno. In questa veste il 15 gennaio 2009 accompagnò la sorella dal notaio a ritirare il plico contenente il testamento olografo. Il documento fu dichiarato smarrito fin dal giorno successivo.
Il 2 settembre 2010 inoltre l’uomo dichiarò a un funzionario del Comune di Milano, dove era residente, che la sorella morì «senza fare testamento» lasciandolo dunque erede universale di una fortuna che, fra immobili e fondi, non scende sotto i 5 milioni di euro.
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Ultimo aggiornamento: 10:23
Circonvenzione di incapace e falsità ideologica sono i reati dei quali Franco Martini, 85enne, dovrà rispondere il prossimo 24 marzo: Nives Del Favero si è costituita parte civile nell’altro procedimento. Che il legame fra fratelli non fosse idilliaco era noto a molti. La donna, deceduta nel 2010 a 88 anni aveva dichiarato anche allo psichiatra che non avrebbe lasciato nulla al fratello, ma fu proprio lui ad essere nominato dal tribunale amministratore di sostegno. In questa veste il 15 gennaio 2009 accompagnò la sorella dal notaio a ritirare il plico contenente il testamento olografo. Il documento fu dichiarato smarrito fin dal giorno successivo.
Il 2 settembre 2010 inoltre l’uomo dichiarò a un funzionario del Comune di Milano, dove era residente, che la sorella morì «senza fare testamento» lasciandolo dunque erede universale di una fortuna che, fra immobili e fondi, non scende sotto i 5 milioni di euro.
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