Barista ucciso, c'è la pista gay

Giovedì 8 Maggio 2014
Barista ucciso, c'è la pista gay
Non ha ancora un nome l'assassino di Alfredo Giacon, settantaduenne ex gestore del bar "Borsa" di Cittadella. Le indagini dei carabinieri, coordinati dal procuratore Matteo Stuccilli e dal sostituto Giorgio Falcone, sono comunque concentrate negli ambienti omosessuali. È in questo contesto che si cercano gli indizi necessari a dare un volto all'omicida. Per tutta la giornata gli inquirenti hanno interrogato numerosi gay, abituali frequentatori degli argini del fiume Brenta in località "Ceo Pajaro", dove è stato trovato morto l'anziano. È stata passata al setaccio anche l'auto della vittima, l'Opel Astra di colore grigio ritrovata, martedì pomeriggio, in via Boschi a Fontaniva, a un centinaio di metri dal luogo del delitto.
Nella macchina i militari, oltre alla bicicletta mountain bike, hanno recuperato alcuni preservativi. Gli inquirenti stanno analizzando anche il telefono cellulare di Giacon. L'anziano usava due schede ed è possibile che in una ci sia la traccia della chiamata con il suo assassino. Secondo una prima ricostruzione dei fatti Giacon non è stato trascinato dal suo killer. Non ci sono infatti tracce di trascinamento, considerando poi che l'ex barista pesava oltre novanta chili. I carabinieri stanno ancora cercando l'arma del delitto. Diverse sono le ipotesi: l'assassino potrebbe avere usato un bastone, una pietra o anche una piccola accetta. Le ferite sul capo di Giacon, dalla nuca alla tempia destra, sono molto profonde.
L'anziano potrebbe essere morto nella notte tra domenica e lunedì. Forse il suo assassino pensava di averlo finito. Invece Giacon, uomo forte e robusto, dopo qualche ora potrebbe essersi ripreso. Frastornato dai colpi si è diretto verso il fiume e qui è stramazzato al suolo finendo con la testa e le braccia in acqua. Potrebbe essere morto per dissanguamento. A terra i carabinieri hanno trovato molto sangue. E gocce di sangue, sempre di Giacon, sono state trovate dal punto dove è stato colpito; per poi finire sul greto del fiume.
Sulla dinamica e sulle cause della morte nelle prossime ore arriveranno le prime risposte. Il medico legale ha iniziato nel pomeriggio di ieri gli esami di laboratorio. Dopo l'esame esterno del cadavere è stata eseguita una Tac che consentirà di analizzare al meglio le contusioni al capo. Sono stati compiuti successivamente i prelievi dei tessuti per isolare il Dna di Giacon. Oggi è previsto invece l'esame autoptico.
Alfredo Giacon non era un volto sconosciuto per le forze dell'ordine. Nell'estate 2007 era incappato in una disavventura giudiziaria. Aveva offerto ad un conoscente la propria disponibilità ad un trasporto di droga. Era però incappato in un posto di controllo dei carabinieri di Cittadella che l'avevano pizzicato in possesso di una cinquantina di grammi di cocaina. L'ex barista aveva conosciuto l'onta delle manette, ma era stato scarcerato nel giro di ventiquattr'ore.