Bankitalia si toglie i sassolini e chiude
l'era Zonin. Dolcetta pronto al vertice
Aumento di capitale, ottimista Visco

Mercoledì 28 Ottobre 2015
L'industriale Stefano Dolcetta presidente in pectore di Popolare Vicenza

VICENZA - (Cs) Bankitalia mette una pietra sopra la gestione di Gianni Zonin, che giusto ieri davamo per dimissionario in tempi brevi. E, di certo non concomitanza casuale, a Vicenza si fa avanti Stefano Dolcetta, ormai depositario della nomination per la presidenza. Il 66enne industriale della Fiamm di Montecchio Maggiore (batterie) è proiettato a prendere le redini della banca, dopo aver incontrato con un incontro poco pubblicizzato il nuovo direttore generale Francesco Iorio. Il tutto in un contesto di rivoluzioni ai vertici delle due popolari venete nella bufera. Il bandolo della matassa comunque rimane in mano a un big di Confidustria. Dolcetta è anche vicepresidente nazionale.

Voleva fare shopping, la Popolare di Vicenza, anzichè preoccuparsi dei problemi dei suoi assetti finanziari. In particolare, ad esempio, oltre a fare le sue avance a Veneto Banca, ha fortemente e lugamente corteggiato la Popolare di Marostica, poi invece concessasi alle dorate e confortevoli braccia della bolzanina Volksbank. Un percorso peraltro annunciato, perchè i vertici scaligeri avevano sì ascoltato Vicenza, ma senza tanta convinzione. Ora Bankitalia ha fatto outing, togliendosi qualche sassolino sulla gestione di Zonin e rivelando di di aver 'bocciato' numerose ipotesi di acquisizione di altre banche da parte della Vicenza, quindi anche il gioiellino di Marostica poi andato in crisi per aver comprato Banca di Treviso: «Nessuna di queste acquisizioni ha avuto corso» ha spiegato via Nazionale nel suo sito.

Bankitalia ha anche chiarito che la Popolare di Vicenza ha subito sette ispezioni di vigilanza negli ultimi dieci anni che hanno riguardato vari aspetti. «Diversi problemi sono stati risolti senza che la Vigilanza potesse darne pubblica evidenza, in ossequio alle norme vigenti sul segreto d'ufficio». Lo ha scritto sempre in quella esternazione apparsa sul suo sito, anche per rispondere alle accuse di scarso controllo piovutele addosso da più parti negli ultimi mesi. Un inusuale chiarimento sul caso della Banca Popolare sotto i fari dell'opinione pubblica dopo averne informato la magistratura. Anche le ultime decisioni prese dall'istituto, aggiunge via Nazionale, quali il rinnovo della dirigenza, la trasformazione in spa, l'aumento di capitale e la quotazione «assicurerà trasparenza alla formazione del prezzo e liquidità all'investimento in azioni».

Da parte sua poi il Governatore Visco ha rilasciato un po' di ottimismo sul futuro della banca. «Il buon esito» dell'aumento di capitale della Popolare di Vicenza «è assicurato dalla presenza di un consorzio di garanzia» ha afferma Ignazio Visco nel suo intervento alla 91.ma Giornata Mondiale del Risparmio. Soffermandosi sul caso della Popolare di Vicenza, anche Visco ha ricordato le misure e le ispezioni avviate, non appena emerse evidenze di irregolarità. «L'intervento condotto da ispettori di Bankitalia ha fatto emergere altri comportamenti non in linea con le norme. La Banca d'Italia e la Bce, in pieno accordo, già a seguito delle prime evidenze che stavano emergendo dagli accertamenti ispettivi avviati lo scorso febbraio, hanno sollecitato la Popolare di Vicenza ad adottare immediati interventi correttivi: sono stati sostituiti il vertice dell'esecutivo e pressoché tutta la prima linea manageriale; è stato definito un piano di rafforzamento patrimoniale» ed «è previsto un radicale progetto di riforma del governo societario, con la trasformazione della Popolare in società per azioni e la contestuale quotazione in Borsa».

Ultimo aggiornamento: 13:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA