«Anch’io portai droga a Pantani
Era eroina ma lui voleva la coca»

Sabato 9 Agosto 2014 di Bruno Cera
Marco Pantani
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BASSANO - «Anch’io un giorno portai eroina a Pantani. Mai avrei immaginato cosa sarebbe successo pochi mesi dopo». La clamorosa riapertura dell’inchiesta sulla morte del "Pirata" - già considerata "decesso per overdose", ora un fascicolo reca l’ipotesi di "omicicio volontario e alterazione di cadavere" - ha fatto riemergere una vicenda che vide pedalare per un tratto assieme l’asso del ciclismo e due bassanesi: tutti e tre sul baratro della droga. Avvenne nell’estate del 2003; otto mesi più tardi, il 14 febbraio 2004, Marco fu trovato privo di vita in un residence di Rimini.



Nel luglio del 2003 Pantani si trovava nella stessa clinica di Teolo ove era riparato P.L., oggi 35enne, per tentare di disintossicarsi. I due entrarono in confidenza e il campione un giorno chiese al giovane bassanese di procurargli dello stupefacente: «In quel periodo - raccontò in aula P.L. - mi trovavo al ’Parco dei tigli’, a Teolo, per disintossicarmi. C’era anche Pantani, diventammo amici, mi confidò i suoi problemi. Un giorno mi chiese se in zona conoscevo qualcuno in grado di procurare della droga. Mi mise in mano 4 biglietti da 500 euro. Ero sorpreso della fiducia. Telefonai a P.P., che dopo alcune ore si presentò ai cancelli della clinica con 50 grammi di eroina. Pagai, presi la polvere, la portai in camera e chiamai Pantani. Ma Marco, quando vide di cosa si trattava, rinunciò, voleva della coca».









Ultimo aggiornamento: 10 Aprile, 11:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA