Vittorio Feltri: «La mia dieta? Ogni giorno due uova col Marsala e due bicchieri di latte, così vivrò 100 anni. Ogni mese pranzo con Stasi, è innocente»

«Pizza e spaghetti? Tutte schifezze. Meglio i pizzoccheri, li ho scoperti da inviato in Valtellina»

martedì 18 marzo 2025 di Redazione Web
Feltri: «La mia dieta? Ogni giorno due uova col Marsala e due bicchieri di latte, così vivrò 100 anni. Ogni mese pranzo con Stasi, è innocente»

Mai banale. Sempre divisivo. Vittorio Feltri a 81 anni non smette di stupire, in bene o in male, secondo qualche punto di vista.

Il giornalista bergamasco, che in vita sua ha parto di tutto, adesso vuole parlare di cucina. Un desiderio così forte da scrivere un libro. «Mai nessuno ha scritto un libro sulla cucina del Nord: si parla solo di Puglia, Sicilia, Napoli. Ma anche qui c’è una cucina di livello da raccontare: giusto restituirle dignità», ha detto al Corriere della Sera.

Vittorio Feltri: pizza e spaghetti schifezze, meglio i pizzoccheri

Feltri, spesso critico con in Sud Italia, ne ha ancora per le sue specialità gastronomiche: «Pizza e spaghetti? Tutte schifezze. Meglio i pizzoccheri, li ho scoperti da inviato in Valtellina», ha detto. Il giornalista racconta di non mangiare pesce perché «il mare dove vivono è pieno di deiezioni» e di non mangiare carne perché «amo tutti gli animali, anche i topi».

La dieta di Feltri: uova e latte ogni giorno

La sua dieta è particolare: «Ho sempre mangiato cose frugali che mi servissero per il sostentamento. Sa di che cosa mi nutro ogni giorno? Un uovo a mezzogiorno e uno la sera: lo metto in un bicchiere, verso il Marsala, con una forchettina giro, infine bevo. Poi un bicchiere di latte, a pranzo e a cena. Non mangio altro, né carne né pesce». In generale, racconta di mangiare poco: «Ho scoperto che tutti i centenari mangiano poco. Chi vive a lungo mangia solo una o due uova al giorno (nella libreria dietro la scrivania del suo ufficio c’è il volume Il metodo Cilento. I cinque segreti dei centenari, ndr). Poi bevo un paio di caffè, qualche volta faccio l’aperitivo».

I pranzi con Alberto Stasi

«I miei appuntamenti li organizzo sempre al ristorante - racconta Feltri -. Per esempio, Alberto Stasi, quello che è considerato l’assassino di Chiara Poggi e non lo è, un paio di volte al mese lo porto a “Il Baretto” di Milano. Lui può uscire dal carcere di giorno perché lavora come contabile in un’azienda. Quando accadde il fatto, ero il direttore di Libero, mi resi subito conto che con il delitto non c’entrava niente. Come andrà a finire? Intanto ormai questo ragazzo tra poco uscirà per fine pena. Certo gli piacerebbe che venisse riconosciuta la sua innocenza».

Ultimo aggiornamento: 15:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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