Chiara Ferragni, lo psicologo: «Prova vergogna, impotenza e sensi di colpa». Cos'è la terapia EMDR seguita dall'influencer e quanto costa

"Una narcisista patologica? Il rischio è creare uno stigma", risponde il professionista

Domenica 7 Gennaio 2024 di Alessandro Rosi
Chiara Ferragni, la terapia EMDR per superare la crisi: cos'è e come funziona. Lo psicologo Botti: «Periodo di impotenza e sensi di colpa»

«Dalla colpa alla vergogna all'inadeguatezza, fino all'impotenza di non riuscire a cambiare la situazione». Sono queste le emozioni che sta vivendo Chiara Ferragni a causa della gogna mediatica. Le sottolinea lo psicologo Andrea Botti, uno dei professionisti più seguiti su Instagram che si occupa di ansia e crescita personale.

L'influncer è costantemente oggetto di insulti sui social, ma riceve anche continui attacchi dai media. Quale soluzione? L'influencer non ha mai nascosto di far ricorso alla terapia EMDR. Come funziona? Ma soprattutto: cosa sta provando la moglie di Fedez?

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Cos'è la terapia EMDR che segue la Ferragni?

La terapia EMDR è uno strumento di elaborazione del trauma, che è trasversale a orientamenti psicoterapeutici differenti. Richiede una specializzazione ad hoc e si focalizza sul ricordo di episodi traumatici o di eventi stressanti a livello emotivo. Attraverso la stimolazione degli occhi, riesce piano piano a desensibilizzare l'intensità dei ricordi traumatici ed emotivamente stressanti. In questa maniera la persona riesce a viverli in modo più distanziato e a subire in modo minore le conseguenze di un trauma o di un'esperienza emotiva particolarmente stressante. La tecnica risale a Francine Shapiro, una ricercatrice americana a fine anni 80. È uno strumento che va al di là dell'orientamento psicoterapeutico del professionista e richiede un master ad hoc.

Quanto costa una seduta?

Non cambiano da quello che è un tradizionale percorso di psicoterapia. In base alle tariffe del professionista alla città di riferimento e al territorio, puoi andare dai 70 ai 150 euro a seduta. Grosso modo i prezzi sono più o meno allineati a quelli di una seduta di psicoterapia.

Quali sono i rischi dei social?

Il periodo che sta attraversando l'influencer non cambia da quello che ogni essere umano potrebbe provare in una situazione di questo tipo. Specialmente quando si viene a creare una gogna mediatica. I social, e le piattaforme digitali, oggi offrono delle possibilità interessanti a livello di divulgazione, di comunicazione e di business, ma dall'altra parte prevedono anche un'esposizione. E chi si espone è anche facilmente oggetto di insulti, di rapidi giudizi. I commenti negativi possono fare veramente male emotivamente alla persona che le subisce.

Quali sono le caratteristiche di chi insulta?

Spesso e volentieri c'è una sorta di invidia distruttiva da parte di queste persone, che provano quasi una forma di piacere nel vedere delle personalità di successo vivere un momento di difficoltà. C'è un termine tedesco per questo tipo di situazioni, è la schadenfreude. Ovvero la malignità intrinseca che ci può essere nell'essere umano nel vedere una persona di successo affondare o vivere un momento di difficoltà.

Perché ha scelto il silenzio? Che periodo sta attraversando?

Dalla colpa alla vergogna all'inadeguatezza, fino all'impotenza di non riuscire a cambiare una situazione. Il momento di silenzio serve per far calmare un po' le acque e superare questa gogna mediatica. Far placare questi animi che vanno a giudicare in modo rapido, questi "odiatori" seriali. Con l'idea di tornare in un secondo momento chiedendo scusa per l'errore commesso, riparando a questo errore e assumendosi le proprie responsabilità ed evidenziando quello che può essere il sistema di valori della persona.

Fedez ha avuto difficoltà in passato a stare accanto alla moglie (vedi il caso di Sanremo). Ora?

È fondamentale avere una vicinanza del partner, della famiglia, degli amici. È importante cercare di circondarci delle persone che ci vogliono bene.

C'è chi ha definito la Ferragni una "narcisista patologica".

Quando parliamo di narcisismo stiamo parlando di una categoria diagnostica, di un disturbo di personalità che richiede quindi per essere diagnosticato il parere di un professionista e il rispetto di tutta una serie di caratteristiche diagnostiche. Utilizzando il manuale che usiamo noi professionisti, che è il dsm5. Oltre a non esserci gli elementi per fare questa tipologia di diagnosi, bisogna stare anche attenti a utilizzare il termine narcisista patologico, perché in quest'ultimo periodo è anche un termine molto in voga molto utilizzato sul tema della dipendenza affettiva e delle relazioni tossiche. Il rischio è creare uno stigma, stigmatizzare la figura di chi soffre di un disturbo di personalità narcisistico. Il narcisismo, in questi termini, costituisce una psicopatologia peraltro con una forma di sofferenza egosintonica. Quindi è un disturbo di personalità per cui è difficile per la persona chiedere aiuto, e stigmatizzare non aiuta. Il pericolo è far passare il narcisista come un "cattivo", quando in realtà è una persona che soffre.

Ultimo aggiornamento: 9 Gennaio, 06:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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