Malato di cuore imprigionato in casa dal vicino, il giudice ordina le ruspe: «Rimuovete subito quella rete»

"Guerra" tra vicini, il magistrato ha dato ragione ad un 73enne di Supino (Frosinone)

Sabato 21 Ottobre 2023 di Marina Mingarelli
Malato di cuore imprigionato in casa dal vicino, il giudice ordina le ruspe: «Rimuovete subito quella rete»

Prima un fossato, poi i macigni, poi addirittura per impedire il passaggio del suo dirimpettaio ha installato dei pali con una rete. Ma la "guerra" tra vicini che risiedono a Supino (Frosinone), sembra finalmente destinata a concludersi.

Il giudice civile, infatti, ha accolto l'istanza degli avvocati Roberto Capobianco e Rosita Lioi che rappresentano un pensionato di 73 anni che da tre mesi non può lasciare casa. Gli è impedito di uscire di casa con l'auto.

Il magistrato ha disposto che l'ufficiale giudiziario, accompagnato da una ditta specializzata e dalle forze dell'ordine, dovrà recarsi sul posto per il ripristino dello stato dei luoghi demolendo pali macigni e rete. L'operazione prenderà il via nei prossimi giorni. Per il pensionato che tra l'altro è anche cardiopatico, è stata la fine di un incubo. «Sono ostaggio del mio vicino. Non posso uscire dalla mia abitazione con l'auto, nemmeno per andare a comprare le medicine» - riferiva al suo legale nei mesi scorsi.

LA RICOSTRUZIONE

Tutto è iniziato i primi di agosto quando l'anziano si è risvegliato trovando davanti al cancello della propria abitazione un fossato scavato con una ruspa. Secondo il confinante l'uomo non avrebbe diritto ad usufruire della strada di sua proprietà, così come non aveva il diritto di passaggio. E per far valere le proprie ragioni non ha aspettato che si pronunciasse la giustizia, ma è passato direttamente alle maniere forti utilizzando una ruspa. L'anziano in quel caso si era rivolto ai carabinieri che avevano invitato il vicino a ripristinare il passaggio. Cosa che ha fatto a modo suo: dentro la buca, per garantire il transito dell'auto, ha messo una tavola di legno e dei fusti metallici.

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LA PROVOCAZIONE

Una provocazione che risolveva solo in parte i problemi del pensionato. Tanto che quest'ultimo, esasperato, aveva preso la tavola di legno e i fusti e li aveva lanciati nella proprietà del confinante. Ma la "vendetta" non si è fatta attendere. Qualche giorno dopo, infatti, davanti all'ingresso sono spuntati due grossi macigni. Il pensionato, disperato, si è rivolto anche al sindaco della città Gianfranco Barletta. Ma il vicino ha continuato la sua "guerra" personale senza esclusione di colpi. Anzi ha alzato ancora di più il tiro ed ha installato alcuni pali di legno a cornice di una rete metallica. L'anziano in pratica è rimasto chiuso in casa per tutta l'estate.

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L'uomo che possiede un camper non ha potuto nemmeno andare in vacanza perché il mezzo non passava tra quei macigni e quei pali. Ma se il vicino preferiva una giustizia fai da te, il pensionato ha depositato ben quattro querele ed il ricorso per l'ottenimento del ripristino dei luoghi da parte dei legali Le carte, secondo gli avvocati, hanno dato ragione al loro cliente, quella reclamata dal vicino è l'unica via di entrata e di uscita dall'abitazione. Per il pensionato che ha vissuto una estate da dimenticare, è stata veramente la fine di un incubo.
 

Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 10:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA