Ucraina senza truppe, Zelensky cerca soldati (ma i giovani emigrano). E Mosca vuole colpire le zone di reclutamento

Servono 500mila uomini, più vicina una legge per abbassare l'età della leva

Lunedì 4 Marzo 2024 di Greta Cristini
Ucraina senza truppe, Zelensky cerca soldati (ma i giovani emigrano)

Zelensky è in un vicolo cieco. Mancano le munizioni, mancano soldati ben addestrati, manca una rotazione per chi resiste al fronte da mesi, mancano nuove reclute, manca la motivazione per continuare a combattere, ma soprattutto, manca una visione. Oltre due mesi dopo l’annuncio sulla necessità di mobilitare un ulteriore mezzo milione di uomini, il presidente ucraino non è riuscito a trovare una strategia efficace per aumentare l’arruolamento in un esercito che, secondo quanto dichiarato dal ministro della Difesa Umerov lo scorso settembre, conterebbe già un milione di soldati. 

LO STALLO

La Verchovna Rada, il parlamento monocamerale ucraino, è in stallo da mesi, ostaggio di oltre 4 mila emendamenti e di aspre discussioni su un discutibile disegno di legge volto ad ampliare la portata della leva militare, abbassando l’età di coscrizione a 25 anni. Non solo. Per i maschi in età arruolabile ma non registrati presso i centri di reclutamento, il testo prevederebbe restrizioni come la sospensione della patente, il congelamento dei conti correnti, l’impossibilità di effettuare trasferimenti di beni mobili e immobili e lo stop all’erogazione di servizi essenziali come le cure ospedaliere. Un tentativo, secondo alcuni, del capo di Via Bankova di scaricare sul parlamento la responsabilità di una decisione sofferta ma necessaria per non soccombere di fronte al nemico russo, ma che pure incontra il malcontento di gran parte dei cittadini. Non sarebbe la prima volta che Zelensky tenta una mossa del genere: a fine dicembre affermò di aver ricevuto la richiesta dai più alti vertici militari di ordinare la mobilitazione di altri 450-500 mila uomini, ma l’allora Comandante in capo delle Forze armate Valery Zaluzhny si affrettò subito a smentirlo dichiarando che il comando militare non aveva fatto alcuna richiesta formale al governo. 

Le iniziative per ora fallimentari di risolvere la carenza di uomini si rincorrono: a novembre 2023, il Ministero della Difesa ha stretto una partnership con Lobby X, una piattaforma di reclutamento che pubblica offerte di lavoro per l’esercito.

I posti vacanti vanno dagli ingegneri ai videomaker fino ai ruoli di prima linea come mitraglieri e cecchini ma, come conferma al Washington Post Vladyslav Greziev, cofondatore di Lobby X, «la sfida è riempire le posizioni di combattimento». Kiev starebbe inoltre considerando la possibilità di richiamare in patria i connazionali maschi dai 25 ai 60 anni residenti all’estero.

LA STRATEGIA

D’altro canto, che il consenso popolare verso la sopportazione sine die delle miserie della guerra cominciasse a scarseggiare il leader ucraino lo sapeva già bene quando a inizio gennaio affermò in un’intervista all’Economist che molti ucraini avevano «perso il senso della minaccia esistenziale». È anche con questo spirito che si spiegano i casi sempre più frequenti di uomini in età da combattimento che si nascondono per terrore di essere costretti a serrare le file di un esercito mal equipaggiato, quindi mandati a morte certa. Se nei primi mesi dell’invasione russa Kiev poteva contare su reparti di veterani che avevano combattuto nel Donbas dal 2014, adesso la penuria di capitale umano idoneo al combattimento è un problema esiziale per Kiev. E Mosca questo lo sa bene. Non è un caso che recentemente ad essere presi di mira dall’esercito russo non siano più le infrastrutture energetiche e i depositi di carburante, bensì i luoghi di reclutamento e addestramento ucraini. Bloccare o rallentare la normale rotazione delle truppe ucraine può essere una tattica efficace per Mosca, sempre più in odore di vittoria. Al punto che ieri – mentre imperversava la tempesta diplomatica provocata dall’intercettazione in cui ufficiali dell’Aeronautica tedesca discutono del possibile invio in Ucraina dei missili da crociera Taurus e della presenza sul campo di truppe britanniche impegnate nell’identificazione degli obiettivi da colpire – il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev ha nuovamente escluso ogni colloquio di pace con l’attuale governo di Kiev, che a suo dire non riconosce una vecchia realtà, ovvero che «l’Ucraina è certamente Russia». 

Ultimo aggiornamento: 5 Marzo, 12:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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