Yingluck Shinawatra l’ex primo ministro della Thailandia arrestata dall’Esercito. Tra un mese compir 47 anni e quando nel 2011 vinse le elezioni alla guida del partito Pheu Thai si disse che non aveva alcuna esperienza politica e che, di fatto, sarebbe stata solo la controfigura del fratello Thaksin, deposto da un altro colpo di stato nel 2006, condannato in contumacia per corruzione e in esilio volontario a Dubai (per un breve periodo stato anche proprietario del Manchester City). Lei, una bella donna sposata con un figlio, si è sempre presentata con eleganti tailleur e capelli raccolti e, in alcuni occasioni - su Youtube vi sono le testimonianze video - ha anche pianto di fronte alle telecamere.
Yingluck, prima di candidarsi alle elezioni, aveva lavorato nel vasto gruppo economico della famiglia (di origine cinese): era stata amministratore delegato di una delle compagnie telefoniche del paese (Ais) e di una grande azienda immobiliare. Ha due lauree, una conseguita a Chiang Mai (la seconda città della Thailandia), l’altra a Kentucky State University negli Stati Uniti. Da primo ministro Yingluck era stata giudicata da Forbes come la trentunesima donna più potente del Mondo. Da mesi, però, ha dovuto affrontare le proteste alimentate dagli anti governativi del Pdrc, che hanno occupato a lungo strade e parchi di Bangkok, costringendola a dicembre a sciogliere il parlamento e proclamare nuove elezioni (poi annullate sempre a causa delle manifestazioni). L’epilogo il 7 maggio quando la Corte costituzionale ha ordinato la sua destituzione per avere, nel 2011, commesso un abuso con la rimozione del capo della sicurezza nazionale. Era stata anche accusata dalla commissione anti corruzione a causa della complicata vicenda dei sussidi ai produttori di riso, una delle sue promesse elettorali. Al di là di tutto, così come successe con il fratello, Yingluck, sostenuta dalle classe rurali e comunque espressione di una forza populista, paga anche l’ostilità dell'élite e delle classe media di Bangkok.
Ultimo aggiornamento: 17:14
© RIPRODUZIONE RISERVATA Yingluck, prima di candidarsi alle elezioni, aveva lavorato nel vasto gruppo economico della famiglia (di origine cinese): era stata amministratore delegato di una delle compagnie telefoniche del paese (Ais) e di una grande azienda immobiliare. Ha due lauree, una conseguita a Chiang Mai (la seconda città della Thailandia), l’altra a Kentucky State University negli Stati Uniti. Da primo ministro Yingluck era stata giudicata da Forbes come la trentunesima donna più potente del Mondo. Da mesi, però, ha dovuto affrontare le proteste alimentate dagli anti governativi del Pdrc, che hanno occupato a lungo strade e parchi di Bangkok, costringendola a dicembre a sciogliere il parlamento e proclamare nuove elezioni (poi annullate sempre a causa delle manifestazioni). L’epilogo il 7 maggio quando la Corte costituzionale ha ordinato la sua destituzione per avere, nel 2011, commesso un abuso con la rimozione del capo della sicurezza nazionale. Era stata anche accusata dalla commissione anti corruzione a causa della complicata vicenda dei sussidi ai produttori di riso, una delle sue promesse elettorali. Al di là di tutto, così come successe con il fratello, Yingluck, sostenuta dalle classe rurali e comunque espressione di una forza populista, paga anche l’ostilità dell'élite e delle classe media di Bangkok.
