Stipendi in ritardo, gli ufficiali russi vendono la soffiata a Kiev per l'attacco sul Mar Nero. «Informazioni decisive»

Martedì 26 Settembre 2023 di Marta Giusti
Stipendi in ritardo, gli ufficiali russi vendono la soffiata a Kiev per l'attacco sul Mar Nero. «Informazioni decisive»

Droni, missili e informazioni segrete. La guerra in Ucraina non si combatte solo sul campo, ma sfrutta anche il fattore umano. Nello specifico l’insoddisfazione degli ufficiali russi, che innervositi dal ritardo nel pagamenti degli stipendi hanno divulgato a un movimento partigiano militare ucraino informazioni sensibili sulla flotta del Mar Nero di Mosca.

Un’operazione di intelligence che ha poi aperto la strada al devastante attacco missilistico sul quartier generale della flotta russa nella penisola di Crimea occupata.

 

L'incentivo

I combattenti di Atesh, gruppo di tatari della Crimea che aiuta la resistenza ucraina, hanno riferito al Kyiv Post di essere riusciti a raccogliere informazioni da comandanti russi di alto rango frustrati dal fatto di non essere stati pagati con puntualità da Mosca. Hanno dato loro denaro in cambio delle informazioni, poi trasmesse alle agenzie statali e, secondo quanto riporta Kyiv Post, utilizzate per pianificare l’attacco al quartier generale della flotta del Mar Nero. «I ritardi nei pagamenti da soli non spingono i militari di Mosca a opporsi alle autorità russe», sottolinea un portavoce del movimento partigiano Atesh che ha rivelato i dettagli dell’accordo. «Tuttavia la ricompensa finanziaria è l’incentivo decisivo che li convince a cooperare con noi».

Il caso degli stipenti

Lo stipendio dei militari è un fattore critico per l’esercito di Vladimir Putin. Lo scorso aprile per motivare i soldati e convincerli a continuare a combattere Mosca ha alzato gli stipendi e adesso ha problemi a pagarli. Secondo quanto riporta Nezavisimaya Gazeta i costi del personale divoreranno almeno il 30% della spesa pianificata per la Difesa, mentre in passato stipendi dei militari non erano superiore al 12-15%. Attualmente il personale militare di grado inferiore coinvolto nella guerra contro l’Ucraina riceve oltre 200 mila rubli al mese. «È più di 2,7 volte lo stipendio medio in Russia, che è di 72.851 rubli. È molto probabile che lo stipendio e i benefici aggiuntivi siano un forte incentivo ad arruolarsi nell’esercito, soprattutto per le persone provenienti dalle regioni più povere della Russia. Ma è ancora improbabile che la Russia raggiunga i suoi obiettivi di attirare volontari nelle file dell’esercito», rimarca l’intelligence britannica su X.

 

L'attacco

L’acquisto di informazioni sensibili sulla flotta del Mar Nero dagli ufficiali nemici avrebbe avuto un ruolo determinante nell’attacco missilistico a Sebastopoli, nel quale è stato ucciso l’ammiraglio russo Viktor Sokolov. La sua morte è stata confermata dal comando delle Operazioni speciali e sotto le macerie del quartier generale nell’edificio neoclassico del centro della città sarebbero stati recuperati i corpi di 34 ufficiali, mentre altri 105 militari sarebbero rimasti feriti. Mano a mano che emergono nuovi dettagli è sempre più evidente il danno patito dai russi a Sebastopoli e, per contro, il successo messo a segno dagli ucraini, che evidentemente sapevano dove e quando e colpire.

Le vittime

Sempre secondo gli ucraini, nell’attacco alla nave da sbarco Minsk, avvenuto a metà settembre, avrebbe perso la vita 62 marinai, già a bordo perché sarebbero dovuti salpare il giorno successivo. Gli analisti al momento spiegano che è impossibile verificare in modo indipendente queste informazioni - i russi parlano di un solo uomo disperso al comando della flotta e di danni «minimi» - ma se così fosse si tratterebbe di uno smacco feroce per il Cremlino. Che ne esce ammaccato ma non compromesso nella sua azione bellica. «I recenti attacchi alla flotta russa del Mar Nero, tra i quali quello missilistico in cui è stato ucciso il suo leader, ne hanno ridotto forza e potenzialità, senza però privarla della capacità di svolgere i compiti che è chiamata ad assolvere in tempo di guerra», scrive il ministero della Difesa di Londra, che aggiorna su X il rapporto dell’intelligence britannica sulla situazione in Ucraina. «La flotta rimane quasi certamente in grado di svolgere le sue principali missioni in tempo di guerra, quali attacchi con missili da crociera e pattugliamenti di sicurezza locali».

Ultimo aggiornamento: 27 Settembre, 11:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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