Il consigliere di Arik dal 2000 al 2006: «Se non si fosse ammalato ora tra israeliani e palestinesi ci sarebbe la pace»

Domenica 12 Gennaio 2014 di Federico Tagliacozzo
Il consigliere di Arik dal 2000 al 2006: «Se non si fosse ammalato ora tra israeliani e palestinesi ci sarebbe la pace»
Se Sharon non si fosse ammalato, probabilmente avremmo gi raggiunto la pace tra israeliani e palestinesi sulla base di due popoli in due stati.

Lo ha dichiarato al Messaggero Lior Shilat, consigliere strategico internazionale che dal 2000 al 2006 è stato consigliere dell'ex premier israeliano seguendolo nel passaggio dal partito di destra Likud alla formazione moderata Kadima con cui Sharon conquistò il peremierato nel 2001 battendo Ehud Barak . Lo seguì negli ultimi anni della sua carriera politica, fino al 4 gennaio 2006, giorno in cui fu colpito dall'emorragia cerebrale. Fu lui, Lior Shilat, ad accompagnare quel giorno il vecchio leader all'ospedale Hadassa di Gerusalemme».



A pochi minuti dalla notizia della morte di Sharon, come ricorda l'ex leader israeliano?

«Era un guerriero e un leader determinato con una visione verso il futuro. Un uomo amato dal suo popolo. Io l'ho conosciuto negli ultimi anni del suo impegno politico, anni in cui ha compiuto diverse scelte importanti per il Paese».



Quali sono le azioni politiche degli anni in cui lei gli è stato vicino che vorrebbe ricordare in special modo?

«Sharon negli ultimi anni della sua attività politica ha compiuto in particolare due scelte importanti: la fondazione di Kadima e il disimpegno unilaterale da Gaza. Se l'avesse fatto un altro leader, ci sarebbe stato il rischio di una guerra civile. Il fatto che lui sia stato un integerrimo difensore del Paese gli ha dato l'autorità per questa scelta. Si è scelto con dolore di uscire dall'area, con la speranza che nascesse nella zona un movimento desideroso della pace».



Ma Sharon si è ammalato dopo il ritiro.

«E non ha potuto proseguire sul suo cammino. Gaza è stata presa dagli estremisti di Hamas, e i moderati della Anp di Abu Mazen sono stati estromessi. Se Sharon non si fosse ammalato e Abu Mazen non avesse perso Gaza, sono convinto che ci sarebbe la pace, e i palestinesi oggi avrebbero un loro Stato, da Gaza alla Cisgiordania».



Qual era il rapporto tra l'ex leader e le controparti arabe nel periodo in cui lei ha lavorato con lui?

«Sharon aveva grande rispetto per il popolo arabo, ma non per alcuni loro leader. Sharon ha avuto il coraggio di trasformarsi da guerriero a politico moderato. Alcuni leader arabi non hanno avuto la forza e il coraggio di questi cambiamenti. Voglio ricordare il rapporto che in particolare ha avuto con due governanti: Abu Mazen, che considerava un leader capace di un percorso di pace, che purtroppo è stato interrotto dal Putch di Hamas a Gaza, e Abdallah, re di Giordania. Con lui aveva un ottimo rapporto. Ricordo l’incontro tra Sharon e Abdallah in cui ero presente, ad Aqaba. Abdallah raccontò ad Arik che suo padre Hussein, quando ancora era re, gli aveva detto che tra gli israeliani, Sharon era ”una controparte di cui fidarsi". Oggi sono convinto che Sharon negli ultimi anni della sua vita politica aveva la stessa visione degli israeliani che oggi vogliono una pace giusta basata su uguali diritti».
Ultimo aggiornamento: 13 Febbraio, 17:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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