Putin e la "grana interna" dei partigiani russi: ecco perché si sono ribellati al Cremlino (e che ruolo possono assumere nella guerra)

I militari ribelli dichiarano di aver agito su invito della popolazione di Belgorod, stanca della guerra. Ma la loro azione può indirizzare le sorti del conflitto

Mercoledì 24 Maggio 2023 di Gianluca Cordella
Putin e la "grana interna" dei partigiani russi: ecco perché si sono ribellati al Cremlino (e che ruolo possono assumere nella guerra)

I partigiani russi che hanno firmato l'incursione armata nell'oblast russo di Belgorod sono intervenuti su richiesta della popolazione locale, stanca di vivere sotto le bombe. Mentre continuano le analisi internazionali per fare luce sulle molte zone d'ombra dello scontro a fuoco di Belgorod – ordito da militari ucraini, secondo Mosca, e da partigiani russi, secondo Kiev – compare una videointervista che punta a rofforzare le tesi del Paese invaso. La condivide su Twitter il consigliere ucraino per gli Affari interni Anton Gerashchenko. Nel video c'è un membro della Legione Libertà per la Russia (uno dei tre gruppi armati che avrebbero un ruolo nella vicenda) cui viene assegnato Cesare come nome di fantasia che svela i presunti retroscena dell'azione militare.

Partigiani russi, le rivendicazioni

Cesare racconta: «Siamo stati avvicinati dalla gente di Belgorod con la richiesta di condurre un'operazione di mantenimento della pace sul territorio della regione perché, ovviamente, sono stanchi di essere bombardati». Alla domanda dell'intervistatore su cose intendesse di preciso con «operazione di mantenimento della pace», il militare chiarisce: «È una smilitarizzazione della regione di Belgorod. La gente è stanca della guerra e vuole la pace». Dunque i ribelli avrebbero agito per assecondare una necessità della propria gente, di chi ripudia la guerra al punto da aver loro indirizzato una lettera, per chiedere un intervento risolutore. Se la tesi, ovviamente, è plausibile pur essendo tutta da verificare, fa storcere un po' il naso l'attacco alla qualità dell'esercito di Mosca che il militare infila nel mezzo del discorso. «Sappiamo che l'esercito russo non ha delle forze armate così professionali, come si pensava trattandosi del secondo esercito più grande del mondo», racconta Cesare che a conferma della sua tesi rimarca l'episodio avvenuto proprio a Belgorod, quando un Su-34 russo, un caccia del Cremlino, ha sganciato per errore due bombe sulla città che dormiva poco prima di mezzanotte.

Una gaffe drammatica che ha causato danni agli edifici e il ferimento di tre persone ma che avrebbe potuto avere conseguenze decisamente peggiori.

 

Il ruolo nella guerra

Vera o presunta, questa ribellione dei partigiani potrebbe avere un ruolo importantissimo nelle sorti del conflitto. Secondo gli analisti, compresi quelli dell'Istituto per lo studio della guerra, il think tank di Washington, la mano dei partigiani sarebbe reale e testimoniata dalla reazione di Mosca, che ha manifestato «panico e incoerenza», com'è tipico in presenza di uno «shock informativo». E molti concordano nel ritenere che la formazione di un gruppo partigiano potrebbe in qualche modo aumentare l'insofferenza – se non l'avversità vera e propria – alle politiche di Vladimir Putin. Dando voce, in sostanza, a chi è stato contrario alla guerra sin dall'inizio o lo è diventato con il tempo. Insomma l'azione dei gruppi ribelli potrebbe ingrossare lo schieramento dei contrari al conflitto in Ucraina, aumentado le pressioni sul Cremlino.

 

 

L'altra faccia della medaglia

Ma, a dirla tutta, non è scontato che azioni di questo tipo possano giovare alla causa Ucraina. Secondo Ivan Fomin del Center for European Policy Analysis, la ribellione interna potrebbe anche far aumentare il sostegno alla campagna militare di Mosca. «Putin finora ha lottato per trasmettere ai russi le ragioni della guerra e i suoi obiettivi e per convincere un numero crescente di persone a rischiare volontariamente la propria vita in Ucraina – spiega l'analista – Tuttavia se lo Zar riuscisse a smontare il castello dei partigiani e a far passare la linea che l'azione militare è stata portata avanti da gruppi ucraini, potrebbe dare una bella spinta alla narrativa della Russia sotto attacco e del Paese che sta agendo per legittima difesa».

Ultimo aggiornamento: 25 Maggio, 11:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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