Atene – Francesco fa visita all'arcivescovo ortodosso Ieronymos II e ripropone lo storico mea culpa che già pronunciò Papa Wojtyla nel 2001 sugli errori storici della Chiesa nei confronti di Bisanzio.
Papa Francesco, mea culpa (come Wojtyla) per il Sacco di Costantinopoli
«Con vergogna - lo riconosco per la Chiesa Cattolica - azioni e scelte che poco o niente hanno a che vedere con Gesù e con il Vangelo, improntate piuttosto a sete di guadagno e di potere, hanno fatto appassire la comunione. Così abbiamo lasciato che la fecondità fosse compromessa dalle divisioni» ha detto Papa Francesco che ha aggiunto: «La storia ha il suo peso e oggi qui sento il bisogno di rinnovare la richiesta di perdono a Dio e ai fratelli per gli errori commessi da tanti cattolici. E però di gran conforto la certezza che le nostre radici sono apostoliche e che, nonostante le storture del tempo, la pianta di Dio cresce e porta frutti nello stesso Spirito. Ed è una grazia riconoscere gli uni i frutti degli altri e ringraziare il Signore insieme per questo».
Arrestato prete ortodosso
Fuori dalla sede dell'arcivescovado ortodosso di Atene, intanto, un prete ortodosso veniva arrestato, bloccato e portato via di corsa dalla polizia. Non appena ha visto Francesco fare ingresso nell'edificio ha urlato con tutta la forza che aveva in corpo: «Papa sei un eretico. Sei un eretico». La barba bianca lunga, l'abito nero, un volto austero e, evidentemente, una acredine che affonda le radici in periodi lontani.
Chissà se il secondo mea culpa che pronuncia un pontefice ad Atene sugli errori storici della Chiesa nei confronti del mondo bizantino basteranno per calmare l'ala più intransigente che da sempre si oppone a passi in avanti sul fronte del dialogo e della reciprocità.