Musk e il ruolo nella guerra in Ucraina, dalla telefonata con Putin alla tecnologia a disposizione per Kiev

Il fil rouge che intreccia il numero uno di Twitter, lo zar del Cremlino e il Paese ucraino è pura realtà. Ma c'è anche un quarto attore protagonista: il Pentagono

Lunedì 21 Agosto 2023
Elon Musk e il ruolo nella guerra russo-ucraina: dalla telefonata con Putin alla tecnologia per l'Ucraina (e il Pentagono)

Musk a colloquio con Putin? Il fil rouge che intreccia il numero uno di Twitter, lo zar del Cremlino e il Paese ucraino è pura realtà. Ma c'è anche un quarto attore protagonista: il Pentagono. Lo scorso ottobre, Colin Kahl, all'epoca sottosegretario alla Difesa per le politiche (del Pentagono, ndr.), fu protagonista di una telefonata singolare. Quella giornata l'uomo aveva incontrato dei funzionari della Gran Bretagna, Francia e Germania. Era tornato nella propria camera quando un suo assistente gli rivelò che un «personaggio molto importante» voleva parlargli al telefono. Un episodio che, secondo Kahl, «evitò un disastro in Ucraina».

Controffensiva ucraina, Kiev non avanza: poche forze, soldati e armi. I timori di Nato e Occidente (e l'incognita sugli aiuti)
 

Quella telefonata sotto l'ombra di Eiffel

«Sto, davvero, chiamando Elon Musk?» pensò Kahl.

Il motivo è diventato presto evidente. «Anche se Musk non è tecnicamente un diplomatico o uno statista, ho ritenuto importante trattarlo come tale, data l'influenza che aveva su questa questione», ha detto Kahl al The New Yorker. 

SpaceX, la compagnia di esplorazione spaziale di Musk, ha fornito per mesi l'accesso a Internet in tutta l'Ucraina, consentendo alle forze del Paese di pianificare gli attacchi e di difendersi. Negli ultimi giorni, però, le forze armate hanno trovato la loro connettività interrotta quando sono entrate nel territorio conteso dalla Russia. E, cosa ancora più allarmante, SpaceX aveva recentemente dato un ultimatum al Pentagono: se non si fosse assunta il costo della fornitura del servizio in Ucraina, che l'azienda ha calcolato per un valore di circa quattrocento milioni di dollari all'anno, avrebbe interrotto l'accesso. «Siamo entrati nel panico perché sapevamo che l'avrebbe potuto fare», ha ricordato l'alto funzionario della difesa.


Al telefono con Musk da Parigi, Kahl era deferente. Secondo i punti di discussione non classificati della telefonata, ha ringraziato Musk per i suoi sforzi in Ucraina, ha riconosciuto i costi elevati che aveva sostenuto e ha implorato di concedergli anche solo qualche settimana per definire un contratto. Kahl ha ricordato di aver detto a Musk: «Se interrompi questa cosa, la guerra non finisce».  

Il coinvolgimento di Musk nella guerra

Musk era stato coinvolto nella guerra in Ucraina subito dopo l'invasione della Russia, nel febbraio 2022. Oltre agli attacchi convenzionali, il Cremlino stava conducendo attacchi informatici contro l'infrastruttura digitale dell'Ucraina.

I funzionari ucraini e una coalizione di espatriati del settore tecnologico, con riunioni telematiche su WhatsApp e Signal, hanno trovato una potenziale soluzione: SpaceX, che produce una linea di terminali per Internet chiamata Starlink 

L'aiuto dalla Silicon Valley

Nei mesi successivi diverse operazione hanno facilitato il trasferimento di migliaia di unità di Starlink in Ucraina: la raccolta di fondi nella comunità ucraina della Silicon Valley, i contratti con l'Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale e con i governi europei e i contributi pro-bono di SpaceX. Un soldato del corpo di segnalazione ucraino, che per privacy chiameremo solo Mykola, ha detto: «Starlink è la spina dorsale delle comunicazioni sul campo di battaglia».

Inizialmente, Musk ha mostrato un sostegno incondizionato alla causa ucraina, rispondendo in modo incoraggiante quando Mykhailo Fedorov, il ministro ucraino per la trasformazione digitale, ha twittato immagini delle apparecchiature sul campo. Ma, con l'avanzare della guerra, SpaceX ha iniziato a non accettare i costi. «Non siamo in grado di donare ulteriori terminali all'Ucraina, né di finanziare i terminali esistenti per un periodo di tempo indefinito», ha dichiarato il direttore delle vendite governative di SpaceX al Pentagono in una lettera dello scorso settembre. Da sottolineare che la CNBC ha recentemente valutato l'azienda spaziale quasi centocinquanta miliardi di dollari. Forbes ha stimato il patrimonio netto personale di Musk a duecentoventi miliardi di dollari, rendendolo l'uomo più ricco del mondo. 

Il disagio e la proposta di pace

Musk si sentiva sempre più a disagio per il fatto che la sua tecnologia venisse utilizzata per scopi bellici. Quel mese, in occasione di una conferenza ad Aspen a cui partecipavano personalità del mondo economico e politico, Musk sembrò addirittura esprimere il proprio sostegno a Vladimir Putin. Era sul palco e ha detto: «Dovremmo negoziare. Putin vuole la pace, dovremmo negoziare la pace con Putin», ha ricordato Reid Hoffman, che ha contribuito a fondare PayPal con Musk. 

Una settimana dopo, Musk ha twittato una proposta per il suo piano di pace, che prevedeva nuovi referendum per ridisegnare i confini dell'Ucraina e concedeva alla Russia il controllo della Crimea, la penisola semi-autonoma riconosciuta dalla maggior parte delle nazioni, compresi gli Stati Uniti, come territorio ucraino. Nei tweet successivi, Musk ha dipinto come inevitabile un risultato favorevole alla Russia e ha allegato mappe che evidenziano i territori dell'Ucraina orientale, alcuni dei quali, ha sostenuto, «vogliono il potere della Russia».

Musk ha anche fatto un sondaggio ai suoi follower su Twitter riguardo al piano di pace. Milioni di persone hanno risposto, e circa il 60% ha votato a sfavore. Ricordiamo che Volodymyr Zelensky, presidente dell'Ucraina, ha twittato un proprio sondaggio, chiedendo agli utenti se preferivano l'Elon Musk che sosteneva l'Ucraina o quello che ora sembrava sostenere la Russia. Il primo ha vinto, anche se il sondaggio di Zelensky ha avuto un'affluenza minore: Musk conta follower venti volte superiori. 

«Huston, abbiamo un problema»

Un giorno, le forze ucraine che avanzavano nelle zone contese del sud, si trovarono improvvisamente impossibilitate a comunicare. Le conseguenze furono immediate. Il Financial Times ha riferito che le interruzioni interessarono le unità di Kherson, Zaporizhzhia, Kharkiv, Donetsk e Luhansk. Funzionari americani e ucraini  hanno detto di ritenere che SpaceX avesse tagliato la connettività tramite geofencing, delimitando le aree di accesso.

L'alto funzionario della Difesa Kahl dichiarò così: «Abbiamo avuto tutta una serie di incontri interni al dipartimento per cercare di capire cosa potevamo fare al riguardo». Il ruolo singolare di Musk presentava incognite, così come il ruolo di intermediario del governo. «Non potevamo certo accusarlo di violazione del contratto», ha proseguito il funzionario. Il Pentagono avrebbe dovuto raggiungere un accordo contrattuale con SpaceX in modo che, come minimo, Musk «non potesse svegliarsi una mattina e cambiare idea». Kahl disse: «Era una sorta di modo per bloccare i servizi in tutta l'Ucraina. Almeno si poteva evitare che Musk spegnesse del tutto l'interruttore».
 

Il colloquio con Putin

Second The New Yorker, Musk si stava innervosendo per il fatto che il coinvolgimento di Starlink fosse sempre più visto in Russia come un sostegno allo sforzo bellico ucraino e stesse cercando un modo per placare le preoccupazioni dei russi.

Con grande disappunto dei funzionari del Pentagono, Musk ha dichiarato di aver parlato personalmente con Putin.

Un'altra persona - secondo il sito americano - ha riferito che Musk aveva fatto la stessa affermazione nelle settimane precedenti al tweet del suo piano di pace a favore della Russia e aveva detto che le sue consultazioni con il Cremlino erano regolari. Khal ha detto che: «Al telefono, Musk ha detto che stava guardando il suo computer portatile e poteva vedere "l'intera guerra in corso" attraverso una mappa dell'attività di Starlink. Questo accadeva circa tre minuti prima che dicesse: "Beh, ho avuto una grande conversazione con Putin"».

Musk ha poi detto a Kahl che l'uso della sua tecnologia, da lui progettata per scopi pacifici, usata, invece, per scopi bellici lo ha fatto riflettere, molto.

Ultimo aggiornamento: 23 Agosto, 08:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci