Vulcano Islanda, eruzione imminente? L'esperto: «Fase di terremoti che durerà secoli». Rischi per i voli europei

Sulla penisola 40 chilolometri a sud della capitale raffica di scosse telluriche

Mercoledì 15 Novembre 2023
Islanda, eruzione del vulcano Fagradalsfjall, gli esperti: «Fase di terremoti che durerà secoli». Un muro per salvare le centrali termiche e i rischi per il traffico aereo europeo

Eruzione del vulcano Fagradalsfjall: le scosse di terremoto si susseguono senza sosta e ora gli esperti aprono alle ipotesi più preocupanti. Il risveglio dopo 800 anni del vulcano ad appena 40 chilometri dalla capitale Reykjavík, dove risiedono poco meno della metà dei 370mila abitanti dell'isola, è avvenuto nel 2021 (foto in apertura), ma le rilevazioni fanno dire al vulcanologo di Cambridge, Clive Oppenheimer, che l'attività odierna potrebbe aver dato il via a "una nuova fase eruttiva che potrebbe durare secoli" e che "l'accumulo di magma sotto la città Grindavik  segnala che altre eruzioni sono in arrivo.

 

Centrali geotermiche in pericolo

In pericolo non solo l'intera penisola a sud della capitale, nonché importanti centrali geotermiche e acquedotti al servizio di tutta l'Islanda occidentale, la più popolata dell'Islanda, ma potrebbero insorgere pesanti rischi per il traffico aereo che collega il Nord America con l'Europa. Inevitabili anche i danni per il turismo islandese in continua espansione: in questi giorni è stata chiusa la Laguna Blu alle porte della capitale, ovvero lo spettacolare stabilimento geotermale che non può mai mancare nei tour turistici: si fa il bagno nell'acqua azzurrina sempre più calda via via che ci si spinge verso il bacino di una centrale geotermica. 

Il precedente del 2010 e il blocco dei voli

Quello che accade sull'isola in mezzo all'Atlantico può insomma condizionare una vasta parte del mondo, come avvenne adc esempio nel 2010 quando l'eruzione del vulcano Eyjafjöll, nel sud dell'Islanda, portò colonne di cenere alla quota delle rotte degli aerei di linea che dovettero così per settimane restare a terra oppure modificare, con enormi costi, i tragitti.  

L’eruzione di 13 anni fa provocò la più grande chiusura del trasporto aereo globale dalla Seconda Guerra Mondiale, con 50.000 voli cancellati e otto milioni di passeggeri danneggiati.

Gli esperti tuttavia, almeno per ora tendono a escludere questo rischio: perché sul Fagradalsfjall non c'è una calotta di ghiaccio e non si tratta di stratovulcano.

Non ci sarebbe quindi il rischio di un'esplosione di cenere vulcanica nell'atmosfera, ma "solo" di fiumi di lava che coprono tutta la zona.

La dichiarazione a  WordsSideKick.com di Edward W. Marshall, ricercatore del Centro vulcanologico nordico dell'Università dell'Islanda non lascia tuttavia tranquilli: «Possiamo prepararci per altre centinaia di anni di eruzioni nella penisola di Reykjanes».

Terremoti a raffica e anidride solforosa in aumento

Solo nelle ultime 24 ore si sono registrati oltre 800 nuovi  terremoti e ormai il paese di  Grindavik è deserta dopo l'evacuazione dei 4mila abitanti. Preoccupa non solo l'effetto disastroso su case, strade e infrastutture delle scosse telluriche ma anche l'aumento della presenza nell'aria di anidride solforosa, gas tossico (avete presente l'odore dei fiammiferi che bruciano') e indicatore di attività vulcanica. Tutta la pensiola sudoccidentale di Reykjanes è stata scossa da migliaia di terremoti dal 25 ottobre.

Benedikt Ófeigsson, geofisico  dell'ufficio che rileva i dati del vulcano per conto degli enti governativi,  ha detto che, sebbene la quantità di anidride solforosa non sia elevata, l’aumento indica che il magma si sta avvicinando alla superficie.

La risalita del magma

Il magma nelle profondità del vuluca sta risalendo: da 800 metri ora si trova a meno di 500 metri sotto la superficie sul suolo. L'Islanda è situata tra le placche tettoniche eurasiatica e nordamericana che scivolano l'una verso l'altra.

La difesa

Da sempre gli islandesi sono abituati a lottare con la forza della natura: il ministro della giustizia islandese Gudrun Hafsteinsdottir ha detto che una grande diga è stata progettata per proteggere la centrale geotermica di Svartsengi, a poco più di sei chilometri da Grindavik.

Materiale roccioso  che potrebbe riempire 20.000 camion sono stati trasferiti nei pressi dello stabilimento: l'impianto produce acqua calda e fredda ed elettricità per l'intero paese e un portavoce del suo operatore, HS Orka, ha affermato che l'interruzione non avrà alcun impatto sulla fornitura di energia alla capitale Reykjavik.

Ultimo aggiornamento: 16 Novembre, 08:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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