Dal Texas arriva il No netto al vaccino obbligatorio. «Nessuno può obbligare i texani a vaccinarsi». È perentorio il messaggio del governatore repubblicano e trumpiano Greg Abbott che, sfidando gli sforzi della Casa Bianca per battere la pandemia, prosegue nella crociata che lo ha portato prima a proibire l'obbligo dell'uso delle mascherine e adesso a vietare a tutti i datori di lavoro di richiedere ai dipendenti la prova di vaccinazione. Si tratta però di una crociata che rischia di trasformarsi in una lunga ed estenuante battaglia legale: quella con molte delle grandi aziende presenti nello stato che permettono il rientro in ufficio solo a chi è pienamente vaccinato.
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«Nessuna entità in Texas può costringere un individuo a vaccinarsi contro il Covid - si legge nel decreto varato da Abbott - compresi i dipendenti che si oppongono per motivi personali o religiosi o per ragioni mediche. La scelta di vaccinarsi per i texani deve essere sempre volontaria». Una linea in rotta di collisione con quella del presidente Joe Biden che al contrario si appresta a varare nuove regole per far sì che i datori di lavoro riaccolgano solo i dipendenti pienamente vaccinati o che si sottopongono ogni settimana al test anti-Covid. Intanto crolla la fiducia degli americani nella capacità di gestire la pandemia da parte del presidente: secondo un sondaggio di Axios-Ipsos solo il 13% si aspetta un ritorno alla normalità entro sei mesi, una caduta verticale rispetto al 36% di giugno. Inoltre solo il 44% di queste persone dice di fidarsi di Biden, contro il 65% di quattro mesi fa. E la percentuale di coloro che pensano che per tornare alla situazione pre-Covid ci vorrà oltre un anno da giugno è addirittura triplicata dal 9% al 30%. Del resto la mappa dei contagi negli Usa, dove quotidianamente si conta ancora una media di 1.800 morti e di 89 mila nuovi casi, è molto variegata e cambia da stato a stato, con appena il 56% della popolazione pienamente vaccinata. E con uno zoccolo duro di no vax che appare incrollabile anche nel momento in cui è partita la corsa per la terza dose, somministrata già a 7,3 milioni di americani.