Controffensiva ucraina, il generale Camporini: «Se Kiev sfonda a Sud può ottenere la Crimea»

Nelle ultime ore gli Stati Uniti hanno confermato l'ingresso di Kiev nella prima di difesa russa

Venerdì 25 Agosto 2023
Controffensiva ucraina, il generale Camporini: «L'esercito di Kiev può puntare alla Crimea se avanza tra le linee russe»

La controffensiva ucraina sta funzionando? La risposta arriva dal commento del generale Vincenzo Comparini, ex capo di Stato maggiore dell'Aeronautica militare e della Difesa. «I militari ucraini stanno logorando i russi e non è escluso che Kiev possa puntare a riottenere la Crimea in un negoziato, senza neppure doverla occupare». Nelle ultime ore gli Stati Uniti hanno confermato l'ingresso di Kiev nella prima di difesa russa.

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Cosa sta succedendo

Il Generale spiega che le mosse di Kiev: «non vanno analizzate superficialmente come una battaglia campale di breve durata: questa operazione richiede molto più tempo». Per spiegarsi Camporini cita le strategie belliche di inizio Novecento del vecchio generale russo Tuchačevskij, il quale teorizzava la "guerra di attrito", che tende a erodere le capacità operative dell'avversario fino a provocarne il crollo. «Questo - aggiunge - è oggi abbastanza evidente sul terreno: il sintomo è la smobilitazione delle autorità civili dalla città di Tokmak, a Sud. Se crolla il fronte meridionale quel corridoio potrebbe aprire la strada per andare a raggiungere il mar d'Azov: in quel caso l'avanzata di Kiev sarebbe insostenibile per le forze russe, portando ad un negoziato che ridarebbe la Crimea all'Ucraina».

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Obiettivo linee difensive russe

Secondo l'ex capo di Stato maggiore della Difesa italiana «quest'opera di erosione delle linee difensive russe punta anche a cercare di minimizzare le perdite, visto che oltre per motivi etici Kiev deve preservare il numero dei suoi soldati anche per ragioni pratiche».

D'altro canto il Generale ritiene improbabile gli annunci sull'entrata in campo di altri 450mila soldati russi «perché mettere insieme una cifra del genere è un'impresa titanica anche per un territorio come la Russia e poi bisognerebbe comunque equipaggiarli e addestrarli».

Insomma, in questa controffensiva ucraina Camporini vede il bicchiere mezzo pieno, ma quanto tempo ci vorrà?
«Non prevedo tempi eonici ma non è possibile fare previsioni di questo tipo. Sicuramente bisogna tenere conto di nuovi elementi fondamentali che potrebbero fare la differenza: la vicenda della morte di Prigozhin, sintomo delle difficoltà politiche di Mosca, incide anche sul morale delle truppe regolari, che conta tanto quanto la disponibilità di munizioni. Poi c'è la pressione costante di armamenti sempre più moderni e superiori ai russi a cui si aggiungerà l'impiego delle forze aeree con gli F-16, fattore che in alcuni casi potrebbe essere risolutivo: disporre della dominanza del cielo può rendere possibile tutto e con la superiorità aerea il lavoro delle forze di terra diventa più facile». 

La conferma dagli Stati Uniti

Le forze di difesa ucraine hanno sfondato la prima linea di fortificazioni russe sul fronte meridionale, nella regione di Zaporizhzhia e tra le forze di Mosca si teme lo sfondamento.

Lo ha dichiarato il capo dello stato maggiore congiunto americano Mark Milley in un'intervista al canale giordano Al-Mamlaka. Milley conferma una dichiarazione fatta dalla viceministra della difesa ucraina, Anna Malyar, del 4 agosto scorso. «Ci sono crescenti indicazioni che le forze ucraine abbiano sfondato la prima linea di difesa russa su parte del fronte meridionale nella regione di Zaporizhzhia e si stanno incuneando verso la città strategicamente importante di Tokmak», ha detto Milley.

Ultimo aggiornamento: 19:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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