Armi nucleari Usa nel Regno Unito, la reazione di Mosca e la crisi interna a Kiev: la guerra in Ucraina tra due fuochi

I due blocchi della Guerra Fredda tornano al centro della tensione sul conflitto in corso nel cuore dell'Europa

Martedì 30 Gennaio 2024
Armi nucleari Usa a Londra, la risposta di Mosca e la crisi interna a Kiev: la guerra in Ucraina tra due fuochi

Un monito «duro e deciso» è stato rivolto da Mosca agli Stati Uniti perché non diano corso ad un piano che prevedrebbe di tornare a schierare nel Regno Unito missili con testate nucleari puntati contro la Russia.

Un segnale in più, se ce n'era bisogno, delle tensioni crescenti tra quelli che tornano ad essere i due blocchi della Guerra Fredda, accompagnate dagli allarmi quasi quotidiani dai Paesi della Nato su un possibile attacco russo.

 

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Le armi nucleari Usa in Gb

Citando un documento del Pentagono, che parla di crescenti minacce dalla Russia, il Telegraph ha scritto che Washington è intenzionata a schierare armi nucleari nella base della Raf di Lakenheath nel Suffolk, da dove le aveva rimosse nel 2008. Nel commentare le indiscrezioni, il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov ha avvertito quelle che ha definito «le teste calde di Washington» che una decisione del genere porterà solo «un aumento del grado generale di escalation e minaccia in Europa» senza rafforzare «né la sicurezza del Regno Unito né quella degli Stati Uniti». E comunque, ha rincarato il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, i costanti allarmi lanciati da leader e generali occidentali secondo i quali la Russia si propone di attaccare Paesi della Nato dopo l'Ucraina sono «assurdi».

La crisi interna a Kiev

Intanto, dopo l'annuncio fatto ieri da un parlamentare ucraino e subito smentito dal ministero della Difesa, altre quattro fonti anonime citate dal Financial Times affermano che il presidente Volodymyr Zelensky si sta preparando a sostituire il comandante in capo delle forze armate di Kiev, Valery Zaluzhny. Secondo il Ft, Zelensky ha offerto ieri a Zaluzhny un nuovo ruolo come consigliere per la difesa, ma il generale ha rifiutato. I rapporti tra i due si sono raffreddati da quando, in un'intervista all'Economist nel novembre scorso, Zaluzhny ha ammesso il fallimento della controffensiva parlando di una guerra in fase di «stallo» che rischia di favorire i russi.

I raid russi sull'Ucraina

Continuano nel frattempo i bombardamenti russi sull'Ucraina. Dal primo gennaio, ha scritto Zelensky su X, le forze di Mosca hanno lanciato oltre 330 missili e 600 droni. Kiev ha quindi bisogno di dotarsi di uno «scudo aereo sufficientemente forte», ha sottolineato il presidente, ribadendo le sue richieste di un maggiore sostegno militare dai Paesi della Nato anche nell'incertezza che permane sui nuovi aiuti, in particolare quelli che il presidente americano Joe Biden sta chiedendo al Congresso di approvare. «Per gli Usa abbandonare il conflitto in Ucraina in questo momento cruciale e tagliare il sostegno a Kiev sarebbe un autogol di proporzioni storiche», ha scritto il capo della Cia William Burns, ex ambasciatore a Mosca, in un articolo per Foreign Affairs.

Le mosse dell'Ue

Ma il presidente francese Emmanuel Macron ha messo in conto un'eventuale defezione di Washington affermando che «se gli Stati Uniti dovessero scegliere sovranamente di interrompere o ridurre gli aiuti», spetterebbe agli europei sostenere l'Ucraina «a lungo termine». Kiev dice di voler fare anche da sola. Zelensky ha annunciato che quest'anno la produzione nazionale di droni aumenterà in modo significativo - fino a diverse decine di migliaia al mese, secondo il ministero delle Industrie strategiche - per fare di quest'arma una delle principali con cui tenere testa ai russi. Solo la notte scorsa, ha reso noto il ministero della Difesa di Mosca, Kiev ha lanciato in totale 21 velivoli senza pilota su quattro regioni russe e sulla Crimea occupata dove, secondo l'esercito di Kiev, è stata colpita una stazione radar. I russi hanno invece affermato che tutti i droni sono stati abbattuti. L'Ucraina ha detto da parte sua di avere distrutto non più di 15 dei 35 droni kamikaze lanciati dai russi, che hanno preso di mira soprattutto infrastrutture energetiche. Una conferma della necessità per le forze ucraine di potenziare le difese aeree.

Ultimo aggiornamento: 25 Aprile, 14:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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