Più che le guerre, le mine anti-uomo o le malattie altamente infettive sono gli incidenti in moto a causare la morte dei giovani africani. Con l'aumento del numero di motocicli posseduti nell'Africa subsahariana, passato da meno di cinque milioni nel 2010 a 27 milioni nel 2022 (quasi tutti made in China), il tasso dei morti e dei feriti causati da incidenti stradali ha subito un'impennata.
Il paese in vetta a questa singolare classifica è il Togo dove i medici affermano che la situazione non è mai stata tanto tragica. Le unità di traumatologia nel paese sono perennemente intasate, le strutture stressate e costrette a fare orari supplettivi per fare fronte all'ondata di contusi e feriti ogni giorno. Il Telegraph che ha dedicato a questo problema un focus sostiene che non è tanto per il tasso di motorizzazione, ma perchè le strade sono considerate tra le più pericolose del mondo.
Sicurezza stradale, obiettivo zero vittime: i giovani ambasciatori della sosteninilità nei trasporti
Di fatto in Togo, il 72% di tutti i decessi su strada è dovuto a motociclette, con 681 vittime nel 2021. I dati più recenti indicano che solo a dicembre ci sono stati 189 decessi di motociclisti, una cifra spaventosa nella piccola nazione dell'Africa occidentale che è in cima alla classifica degli incidenti motociclistici del continente. A Lomé, che ha una popolazione di 2 milioni di abitanti, il 27% dei motociclisti ha subito un infortunio che ha cambiato loro la vita, secondo un recente rapporto pubblicato dalle associazioni di beneficenza per la sicurezza stradale FIA Foundation e Amend.