Gianluigi Paragone sdogana il complottone e vince la gara odierna tra candidati che la sparano più grossa.
Lo statista di Italexit, l’ex lumbard salernitano, l’ex leghista pentito, il leader del partito che sta sorpassando uno dopo l’altro i partiti più piccoli fino a voler sorpassare il 5 per cento, ha le idee chiare: «Mattarella ha concesso il bis non perché è generoso.
Ovvero Sergio avrebbe fatto l’auto-complotto, tramato pro domo propria per restare al Quirinale, e la teoria della cospirazione si rivela ancora una volta il sale della politica populista e il quid anche di questa campagna elettorale: ciò che accade non accade perché così è ma perché qualcuno dietro le quinte ha voluto ingannare gli altri con qualche diavoleria indicibile. E insomma i partiti non sono andati a riprendersi Mattarella perché incapaci di trovare un altro per il suo posto - semplice realtà dei fatti - ma la manona dello stregone Sergio ha fatto strage dei competitor per mettersi ancora una volta è sempre lui. Il problema italiano è che dietrologismi e complottomanie al 5 per cento ti ci portano e anche oltre. Più cospirazioni vedi e più voti avrai.